Non si ferma l’attività di perforazione delle società minerarie in
Basilicata, vere padrone del territorio lucano, nonostante l’evidente
fallimento del Memorandum firmato da Vito De Filippo e Guido Viceconte –
ma non dai ministri dell’Economia – e la promessa del governatore
lucano di non far estrarre un goccio di nuovo petrolio in più senza la
firma dell’accordo bipartisan tra Governo, Regione ed Eni.
Infatti, la
società Eni spa – con sede legale in piazzale Enrico Mattei I a Roma,
uffici della Divisione Exploration & Production in Via Emilia I a
San Donato Milanese ed uffici del Distretto Meridionale (DIME) in via
del Convento 14 a Viggiano – con istanza prot. n. 2674 del 28 novembre
2011, ha richiesto alla Regione Basilicata (Dipartimento Ambiente,
Territorio e Politiche della Sostenibilità, Ufficio Compatibilità
Ambientale) la Verifica di assoggettabilità a Valutazione d’Impatto
Ambientale ai sensi della Legge Regionale 47/98 e del Decreto
Legislativo 152/06 e s.m.i., relativa “al rilascio del permesso di
ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato San Fele , ubicato
nella Regione Basilicata in provincia di Potenza, nei comuni di Atella,
Bella, Filiano, Muro Lucano, Rapone, Ruoti e San Fele”.
Le attività previste sono riassunte nelle seguenti fasi: a) studi
geologici-geofisici e ed interpretazioni dei dati sismici esistenti per
la ricostruzione strutturale dell’area e l’individuazione di strutture
di interesse minerario nei carbonati mesozoici; b) acquisizione di circa
75 Km di linee sismiche 2D volta alla definizione delle migliori
strutture di interesse minerario che saranno individuate nella fase
preliminare di studi; c) perforazione di un pozzo esplorativo con lo
scopo di esplorare la serie carbonatica mesozoica (Piattaforma Apula
Interna), sulla base dei risultati dell’interpretazione dei dati
geologici e geofisici acquisiti nelle fasi precedenti.
L’istanza Eni ed il relativo avviso è stata recapitata ai Comuni
interessati il 9 dicembre 2011. Sull’istanza alcuni Comuni hanno già
rilasciato parere negativo ed altri sarebbero in procinto di adottare
atti amministrativi di diniego, come il comune di Muro Lucano, per
incompatibilità con le vocazioni ambientali ed economiche delle aree
interessate dal permesso di ricerca ove sono presenti aree protette,
vincolate, di interesse storico, archeologico ed ambientale. La Ola
(Organizzazione lucana ambientalista) fa rilevare che l’avviso non è
stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regionale (BUR),
auspicando che la Regione Basilicata dia “pubblicità” alla richiesta al
fine di garantire a tutti di presentare le osservazioni nell’ambito
della procedura di autorizzazione ambientale di cui l’avviso Eni.
È possibile presentare osservazioni. Informazioni utili per gli interessati
L’intera documentazione ed i relativi allegati sono depositati in copia a
disposizione del pubblico presso la Regione Basilicata (Dipartimento
Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità, Ufficio
Compatibilità Ambientale in Via Verrastro, 5 – 85100 Potenza); Comune di
Filiano (Corso Giovanni XXIII, 14 – 85020 Filiano); Comune di Muro
Lucano (Via Roma, 39 – 85054 Muro Lucano); Comune di Rapone (Corso
Umberto I – 85020 Rapone); Comune di San Fele (Via Mazzini, 7- 85020 San
Fele). Ai sensi dell’art. 20, comma 3, del Decreto Legislativo 152/06 e
s.m.i., entro il termine di 45 giorni , (ovvero entro il 12 gennaio
2012) dalla pubblicazione dell’avviso chiunque abbia interesse può far
pervenire le proprie osservazioni presso la Regione Basilicata
Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità,
Ufficio Compatibilità Ambientale, Via Verrastro, 5 – 85100 Potenza.
Tratto da
Organizzazione Lucana Ambientalista