Quando mi sarà chiesto di rievocare Canio Pietropinto, sarà semplice e quasi banale per me ricordarne l'integrità morale, la spontanea affabilità, l'acuta intelligenza e la connaturata abnegazione che riponeva in ciò che faceva, così come potrò ricordarne la semplicità, la capacità di poesia e la sincera allegria con la quale era capace di pervadere qualsiasi occasione in cui fosse presente.
Ma quando avrò detto tutto ciò, saprò di aver rievocato soltanto una parte della sua persona, saprò di aver omesso un pezzo importante della sua singolare e reale personalità, perché ne avrò portato alla memoria solamente quella parte cui inequivocabile testimonianza basterebbe il suo lascito, la sua biografia.
Ciò che invece difficilmente potrà testimoniare chi lo ha personalmente conosciuto, è qualcosa di oscuro e indecifrabile che animava il suo spirito.
Qualcosa infatti si nascondeva dietro quel suo volto su cui sembravano aver scavato non già le fatiche della sua sola vita, ma quelle accumulate da secoli e secoli di oppressioni e sofferenze contadine. Quel volto mai docile bensì sempre autorevole perché fiero e consapevole custode di quell' importante onere.
Qualcosa si celava dietro il bagliore dei suoi occhi, alle volte esigenti, tempestosi e passionari, alle volte teneri e fraterni, sempre comunque dotati di una contagiosa vitalità.
Qualcosa si nascondeva dentro le sue vene in cui invece del sangue sembravano scorrere indomite e feroci fiamme.
Ancora quel qualcosa, non gli consentiva di scendere in nessun modo a compromessi con i suoi personali vizi e interessi.
Di Canio Pietropinto sarà sicuramente difficile rievocare e testimoniare l'umanità profonda e quella primordiale energia che sempre lo animava.
Ma all'ombra del ricordo di chi l'ha conosciuto sono sicuro che ancora vegeto riposa il germe di quel qualcosa con cui ha sempre tentato di infettarci e che altrimenti con lui si sarà estinto.
Il tuo voto ad un uomo così
"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo politico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insediato al posto di potere egli ti poteva garantire una raccomandazione, la promozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i parlamenti e le assemblee regionali e comunali degli uomini peggiori, spiritualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla società.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".
Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)
giovedì, ottobre 02, 2008
Che la terra ti sia lieve Canio
giovedì, ottobre 02, 2008
3 commenti
I/le compagni/e della Sinistra atellana
The day you slipped away was the day I found it won't be the same...I MISS YOU :( [Arcavio]
RispondiEliminasemplicemente manchi troppo
RispondiEliminaMi manchi tanto nonno
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