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La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

martedì, gennaio 22, 2013

Derivati, Puglia e Milano fermano le banche

Da Il Fatto Quotidiano del 21/01/2013
“Caro Monti, ferma le banche”. LA LETTERA RISERVATA DI VENDOLA AL PREMIER. I SEGRETI MAI SVELATI DELL’ACCORDO CON CUI LA PUGLIA HA RINEGOZIATO IL DEBITO CON MERRILL LYNCH. CON LA CLAUSOLA: VIETATO RIVELARE PUBBLICAMENTE LE CONDIZIONI. PER EVITARE, FORSE, CHE ALTRI FACCIANO LO STESSO: REGIONI E COMUNI HANNO SOTTOSCRITTO 193 MILIARDI DI DERIVATI.

Basta coi derivati. La Regione Puglia di Nichi Vendola ci è riuscita, addirittura contro la banca di affari Merril Lynch. Anche se la storia non è nota, per ragioni che vedremo, e anche se ne è stato informato il presidente del Consiglio, Mario Monti. Nella lettera riservata (in possesso del Fatto), con cui Nichi Vendola invita il premier a ingaggiare una battaglia contro le banche internazionali per salvare i conti pubblici non ci sono teorie astratte, ma una ricetta concreta che ha salvato la Regione Puglia e i suoi conti pubblici dal disastro. Un colpo da un miliardo di euro, uno dei più clamorosi contro il numero uno della finanza globale, messo a segno dall’ente regionale, che è riuscito a rinegoziare i contratti sottoscritti dal predecessore Raffaele Fitto, grazie all’attivo sostegno delle inchieste giudiziarie.

Una mattina a Londra.
A mettere in moto la storia, infatti, sono i pm Antonio Laudati e Francesco Bretone di Bari che mettono sotto accusa Merrill Lynch per dei contratti sottoscritti con la Regione Puglia. La principale banca d’affari del mondo è attiva in oltre 40 paesi e fa parte oggi di Bank of America. Ma la procura non si fa impressionare: sequestra i trasferimenti in denaro provenienti dalla Regione e chiede il rinvio a giudizio di funzionari e rappresentanti della banca. L’accusa è di truffa aggravata: “Violazione degli obblighi di com-portarsi con diligenza, correttezza e professionalità nonché di informare compiutamente il cliente sulle operazioni finanziarie proposte”. L’affare sottoscritto era un derivato, un contratto costruito per risparmiare sugli interessi pagati per un altro contratto, in questo caso un mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Ma lo stesso derivato prevedeva costi a vantaggio della banca maggiori dello sconto promesso e in più dava alla banca la possibilità di usare i soldi della Regione per fare investimenti rischiosi. Sotto il peso dell’indagine e dopo due anni di trattative, la banca è stata costretta a scendere a patti. L’ultima trattativa, quella che potrebbe cambiare la vita degli Enti locali italiani, viene intavolata a Londra in una gelida mattina del 9 febbraio 2012. La sparuta delegazione pugliese raggiunge i piani alti di uno dei più influenti grattacieli della City. Tra scintillanti insegne e vetrate a panorama mozzafiato, all’enorme tavolo siedono da un lato i due rappresentanti della Regione con il loro avvocato e due consulenti tecnici, mentre dall’altro si presenta un plotone di una ventina di consulenti e legali in abito blu. Oltre al notaio, dotato di fogli con tanto di ago e filo per cucirli solennemente a mano. Alla fine arriva il sigillo sul primo accordo in Europa che vede un ente locale spuntarla su un gigante finanziario per un contratto in strumenti derivati. La banca deve garantire la restituzione degli 870 milioni di euro sottoscritti dalla Regione, eliminare i “titoli tossici” dal proprio paniere (bond greci, portoghesi e africani e altri titoli “bislacchi”) e pagare le spese legali. Inoltre deve sottoscrivere una sorta di risarcimento. Le formule utilizzate nel-l’accordo sono “contributo ai costi di negoziazione”, “trasferimento di parte dei vantaggi percepiti”, rinuncia a “diritti residuali”, ma in pratica significano che la banca si accolla come onere ulteriore, diversi dei rischi che prima gravavano sul bilancio pugliese, per una cifra stimabile in oltre 200 milioni di euro. A questi – spiega una fonte che chiede l’anonimato – si aggiunge una somma in contanti di oltre una decina di milioni di euro. Insomma, vittoria. Ma da godersi in silenzio: sul piatto della bilancia, infatti, c’è la sottoscrizione di una clausola di riservatezza, il“punto 6” in cui è scritto che “le parti si impegnano a mantenere strettamente riservato il contenuto del presente accordo di transazione e relativi allegati”. Vendola non ne può parlare, nessuno deve saperlo, altrimenti il rischio che si faccia la fila per ottenere la rinegoziazione di contratti analoghi è troppo forte. Questa è la prima volta che questa vicenda viene svelata.

Merrill Lynch, infatti, preferisce non commentare un accordo chiuso “positivamente e con reciproca soddisfazione”. Poche parole anche dall’avvocato della Regione, Ugo Patroni Griffi: “Diciamo che la banca ha dovuto rinunciare a diversi diritti e fare numerose concessioni”. Il trofeo, un paio di tomi di una sessantina di pagine con le clausole dell’accordo, resta chiuso in cassaforte.

A dominare la battaglia, c’è un’arma segreta, il “calcolo delle probabilità”: numeri messi a disposizione della Regione dal consulente Nicola Benini di Ifa Consulting. “Sono le armi delle officine finanziarie delle banche”. Ogni scommessa ha una probabilità e un prezzo, noi calcoliamo quel prezzo”. Ciliegina sulla torta, a 48 ore dall’accordo arriva la notizia del fallimento tecnico della Grecia: la Puglia ha appena salvato mezzo miliardo di euro.

La lettera indirizzata al Professore
Forte di questa vittoria, Nichi Vendola scrive a Mario Monti. Gran parte delle tre pagine destinate al presidente del Consiglio costituiscono un pesante atto di accusa nei confronti degli ultimi governi e dei loro rapporti con le lobby bancarie. A partire da una bozza Consob del 2009 redatta per accrescere la qualità della trasparenza, rimasta però lettera morta, per passare a un regolamento del ministero dell’Economia che avrebbe permesso ai clienti delle banche di ottenere informazioni sulla probabilità di perdita dei prodotti finanziari sottoscritti. “La mobilitazione delle lobby finanziarie – denuncia il governatore – ha esercitato con successo ogni possibile pressione sugli organi istituzionali per evitare l’emanazione di quello schema di regolamento”. Provvedimenti affossati sia durante il governo Berlusconi che durante quello Monti. Dopo le accuse, la proposta: “Mutuare dai mercati finanziari le metodologie probabilistiche di misurazione e rappresentazione dei rischi; metodologie che la stessa industria finanziaria adopera quotidianamente nel suo business ma che non intende spontaneamente condividere quando si interfaccia con operatori inesperti”. Da Monti e dai suoi collaboratori, interpellati ieri dal Fatto, nessun commento.

Percorso analogo, mille chilometri più a nord, viene avviato dal pm Alfredo Robledo che mette al setaccio i contratti sottoscritti dal comune di Milano a partire dal 2005. La sentenza è di qualche mese fa: sei mesi di carcere per gli uomini che hanno piazzato i derivati al Comune di Milano. Alle misure detentive, si aggiungono sanzioni per Deutsche Bank, Depfa, Ubs e Jp Morgan con una confisca di 90 milioni euro. Anche in questo caso l’asso nella manica del Tribunale si rivela l’analisi probabilistica messa a disposizione del perito del Tribunale, il bocconiano Francesco Corielli.

Al Comune la sentenza non frutterà nulla, visto che è sceso a patti prima, mentre portano a casa 50 milioni di euro i rappresentanti dell’Adusbef, che hanno resistito e che quel calcolo delle probabilità lo vorrebbero ovunque: “Per forza – spiega l’avvocato Antonio Tanza, vicepresidente dell’Adusbef – lo Swap, il tipo di contratto firmato dal Comune, si basa sempre su probabilità, come alla roulette. Almeno la scommessa deve essere equa e conosciuta da entrambi”.

venerdì, gennaio 11, 2013

Ulteriori aggravi di spesa per la discarica di Atella

"[...]Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell’estremo crinale, immondezzai d’altre città, che anch’esse respingono lontano da sè montagne di rifiuti.[...]" Da Italo Calvino, Le città invisibili

Questa volta riguardano "la gestione diretta del percolato, ovvero prelevamento, trasporto e conferimento nei centri specializzati". Costi che si andranno ad aggiungere alle spese sostenute e riviste, di volta in volta, al rialzo per l'ampliamento della discarica a causa delle caratteristiche idrogeologiche del sito scelto per l'insediamento della stessa.
Con la delibera n. 94 del 29/11/2012 - settore Lavori Pubblici, la giunta comunale di Atella ha dato atto che la ditta che si occupa della gestione del percolato della discarica " Cafaro", per via del maggior lavoro e quindi onere (rispetto a quanto previsto) che deve sostenere per smaltirlo, ha diritto ad avanzare una richiesta di incremento di prezzo per il servizio prestato. Incremento che ancora non è stato quantificato ma che sarà determinato da un confronto tra la ditta erogante il servizio e l'incaricato del comune di Atella.

In parole spicciole: prima dell'ampliamento della discarica il percolato ricadeva in una zona a valle "non coltivata" (non interessata dall'abbancamento dei rifiuti, ndr), dove veniva raccolto in una vasca di accumulo, poi attraverso pompe veniva subirrigato sui rifiuti affinchè evaporasse. Nel frattempo, però, la quantità di percolato prodotto dalla discarica è stato talmente superiore rispetto a quanto previsto che ha richiesto degli automezzi (autotreni-cisterna) per raccogliere il liquido in eccesso e conferirlo nei centri autorizzati al trattamento. Ma queste operazioni di raccolta e trasporto sono rese ancora più onerose poichè "si giunge per mezzo di una stradina con pendenza massima del 40% ed è complicato che un camion con rimorchio possa scendervi per poi risalire" (come riportato letteralmente nella delibera).

Infine "in merito al prelevamento diretto del percolato nel bacino di abbancamento, gli organi di controllo ritengono che tale operazione non debba più avvenire, anche perchè, la parte della discarica non coltivata utilizzata per accumulare il percolato è anch'essa in fase di coltivazione (abbancamento di rifiuti, ndr)". Pertanto la ditta incaricata del servizio ha richiesto ed ottenuto una maggiorazione del prezzo per l'esecuzione dello stesso.

Ulteriori spese per i cittadini atellani che saranno inserite nella Tares, tariffa che da quest’anno sostituirà la Tarsu (tassa sui rifiuti) e la Tia (tariffa igiene ambientale) e che dovrà coprire interamente il costo del servizio rifiuti delle amministrazioni locali. Mentre la raccolta differenziata resta al palo.

giovedì, gennaio 03, 2013

Placido capolista alla Camera in Basilicata per SEL

Nonostante tutto e tutti, il miglior sindaco della Basilicata (a detta di molti), Antonio Placido, ha vinto le primarie per la formazione delle liste di SEL alla Camera in Basilicata (qui i dati regionali divisi per provincia). Il sindaco di Rionero in Vulture sarà capolista nel collegio Basilicata, staccando nettamente i suoi sfidanti alle parlamentarie di Sinistra Ecologia e Libertà indette per definire il posizionamento all'interno delle liste. Al Senato in Basilicata sarà capolista Giovanni Barozzino, anche lui di Rionero, operaio SATA licenziato e reintegrato sul lavoro dopo sentenza del giudice.

Ad Atella s'è registrato un calo dei consensi per il partito Sinistra Ecologia e Libertà: mentre alle primarie per il leader del centrosinistra erano state 48 le preferenze accordate a Nichi Vendola, nelle "parlamentarie" solo 21 votanti per SEL, probabilmente per via della manifestazione esplicita di scelta per SEL o PD che bisognava fare al momento del voto e che avrà messo in difficoltà molti spingendoli a non esporsi pubblicamente.

Inoltre, sempre nel seggio di Atella, alta l'affluenza alle parlamentarie del PD a cui si sono accodati anche esponenti, dirigenti (e familiari) dell'IDV locale.