La situazione politico amministrativa atellana, con le crisi interne alla maggioranza, la sua scarsa propensione all’innovazione e la mancanza di un progetto ben definito stanno consegnando il nostro paese ad un destino inevitabile, quello del declino. Declino sul piano economico, sociale e culturale che già ha caratterizzato in maniera abbastanza manifesta la nostra piccola realtà, e da cui, almeno per ora, non si intravedono “cambi di marcia”.
I giovani e le loro idee devono irrompere nella disputa politica irrorandola di nuova linfa, capace di invertire la rotta e dare una prospettiva diversa, innovativa e virtuosa alla nostra comunità.
Di seguito alcuni spunti di riflessione e proposte fattibili nel breve tempo, da cui crediamo si possa cominciare una discussione, arricchendo gli stessi con nuove idee e miglioramenti.
-Il nostro comune deve puntare sui produttori locali(allevatori e agricoltori).L’ente deve farsi carico della responsabilità di guidarli e accompagnarli ad incontrare una domanda equa alla loro offerta. Una prima misura potrebbe essere quella dell’istituzione del “mercato contadino”, luogo in cui avviare la filiera corta e permettere l’incontro tra produttori locali e consumatori, consumatori atellani e dei paesi del circondario. In tal modo si darà la possibilità agli operatori del settore di continuare, con nuovi stimoli, la propria attività, invogliare i giovani a intraprendere professioni collegate all’allevamento e all’agricoltura e al contempo valorizzare e preservare tutta quella galassia di produzioni tipiche del nostro territorio, caratterizzate, tra l’altro, da alti standards qualitativi e di genuinità.
-Il nostro comune deve bloccare il progressivo consumo di suolo. Il territorio comunale è aggredito da una cementificazione continua: bisogna rivalutare e/o ricostruire all’interno di un’area circoscritta del paese, al fine di limitare lo spopolamento del centro storico e preservare quindi il territorio dalla cementificazione e dalla speculazione. Preservare il territorio circostante il nostro comune, oltre alla funzione ecologica, permette di “conservare” la natura e di “prestare” i nostri luoghi ad un turismo enogastronomico e naturalistico.
-Il nostro comune deve intraprendere un percorso virtuoso sui rifiuti e il loro trattamento. Sensibilizzare la cittadinanza verso una riduzione, un riutilizzo e, per finire, al riciclo dei materiali. Il porta a porta spinto(se necessario a tariffa) deve essere esteso a tutto il territorio comunale, l’obiettivo è rifiuti zero. Pensare alla discarica consortile(presente nel comune di Atella) come ad una fondamentale e insostituibile voce d’entrata del bilancio è una riprova della miopia e della mancanza di idee degli amministratori.
-Il nostro comune deve aprire un discorso proficuo sull’ex palazzo Saraceno e la sua destinazione. La struttura, di indubbio valore e potenziale, deve essere predisposta per un utilizzo a fini culturali, sociali e d’intrattenimento. Pertanto sarebbe ora di creare all’interno un centro polifunzionale, con sale a disposizione per corsi musicali, di pittura, convegni, spettacoli,ecc…tutto quanto manca e necessita alla nostra comunità per esprimersi, ritrovarsi e arricchirsi (non solo economicamente).
-Il nostro comune ha bisogno di disegnare una nuova mobilità urbana. Il traffico su corso Papa Giovanni XXIII deve essere regolamentato meglio: far rispettare il “divieto di sosta e fermata ambo i lati per tutto il corso”, installare dei “dissuasori” su uno dei due lati dello stesso allo scopo di separare il traffico veicolare da quello pedonale; tutto ciò allo scopo di mettere in sicurezza e rendere piacevole la passeggiata lungo la via principale del nostro paese. Progettare una pista ciclabile che, immaginiamo, possa partire dai campetti(zona Sant’Eligio),percorrere via Sandro Pertini, e continuare fino alle zone P.A.I.P e P.I.P. e, magari, collegarsi ad un futuribile circuito ciclabile del Vulture. Una pista ciclabile oltre ai già noti vantaggi in termini di riduzione di traffico e d’inquinamento,e ai benefici alla salute può essere un altro tassello da aggiungere alla vocazione turistica del nostro territorio.
Questo e tanto altro non può essere portato a termine se non con la partecipazione e il contributo di idee e proposte della cittadinanza attiva, perciò crediamo sia urgente definire un metodo di governo cittadino trasparente, condiviso e partecipato. Crediamo nella forma di governo della “democrazia partecipata” e lo strumento principe per avviare questo percorso può essere il “bilancio partecipato”.
Impegnarsi per il proprio comune, fare politica non è come molti credono (o vogliono farci credere) sporcarsi, rubare, fare solo i propri interessi,… e come qualcuno diceva: “Se non ti occupi di politica, prima o poi la politica si occupa di te”….La politica è lo strumento attraverso cui cambiare le cose, migliorandole. Abbiamo bisogno di un nuovo protagonismo giovanile, onesto e coraggioso(Pertini docet), per riappropriarci dei nostri spazi e del nostro futuro, progettare il nostro paese, perché Atella non è un paese per vecchi.
Il tuo voto ad un uomo così
"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo politico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insediato al posto di potere egli ti poteva garantire una raccomandazione, la promozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i parlamenti e le assemblee regionali e comunali degli uomini peggiori, spiritualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla società.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".
Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)
venerdì, maggio 28, 2010
Atella non è un paese per vecchi
venerdì, maggio 28, 2010
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Alessandro Pietropinto
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