Altro che riduzione dei rifiuti, differenziata (con tanto di manifesti affissi per il paese)...altro che riciclo, compostaggio (cos'è? si mangia?)...le parole, così come i rifiuti, continuano ad andare in discarica. Con buona pace dei portafogli dei contribuenti e a favore di quelli degli addetti ai lavori (imprese esecutrici, progettisti, consulenti, etc...).
Scorrendo il verbale di deliberazione di giunta n.34 del 10 Marzo 2011 fruibile sul sito del comune di Atella si può scoprire tutta la cronistoria della discarica di Atella: costi, varianti d'opera, consulenze, incarichi...fino ad un'improvvisa "presenza di una falda acquifera all'interno del catino" cha ha obbligato a "nuovi e maggiori lavori".
Sempre scorrendo il verbale si "scopre", quindi, che i lavori iniziali, per un importo totale di euro 2.653.594,00, vengono eseguiti e consegnati il 15 marzo 2010 dall'impresa vincitrice dell'appalto, la Basentini di Potenza. Poi, a causa della sempre improvvisa "presenza di una falda acquifera all'interno del catino", i lavori e l'importo degli stessi lievitano, raddoppiando.
A prescindere da tutto ciò, è ragionevole una spesa tale per una discarica di rifiuti? Gli obiettivi della differenziata quali sono? Si è dominati del tutto dalla logica secondo la quale i rifiuti devono finire o negli inceneritori o nelle discariche?
Eppure esistono modalità ed esperienze che insegnano che una gestione virtuosa può portare ad azzerare quasi del tutto la frazione di rifiuto non recuperato: riduzione dei rifiuti a monte (ad es. eliminazione dal territorio comunale dei prodotti eccessivamente imballati, il cosidetto packaging), riuso, e infine una differenziata come si deve: il porta a porta. Una differenziata che preveda la raccolta dell'umido, dell'organico (costituisce da solo il 30-40% dei rifiuti domestici!!) che vada nei centri di compostaggio, a produrre compost verde però, e non grigio.
Anche in Basilicata ci sono esempi positivi, ultimo quello del comune di Ginestra, il quale ha avviato proprio questa settimana una raccolta rifiuti domiciliare (porta a porta), oppure Montescaglioso e Montalbano Jonico.
Di seguito si ripropone un'intervista al sindaco di quest'ultimo centro sull'argomento:
Una vergogna....
RispondiEliminaIl Comune ha approvato quella variante in barba alle leggi sui lavori pubblici. Occorreva annullare il contratto con la Basentini, poi riprogettare l'opera con la certezza dei finanziamenti, poi approvare il nuovo progetto di variante con aumento di spesa e poi rifare la gara di appalto. Perché tutto questo non é stato fatto dal Comune di Atella? Perché Basentini deve percepire tutti questi soldini in più senza passare al vaglio di nuova e regolare gara di appalto? Occorre seriemente che la magistratura faccia toc toc al Comune di Atella. Poveri noi, povere casse della Regione, poveri tutti coloro che non aprono gli occhi o fanno finta di averli aperti. Siamo tutti vittime di una dirigenza politica malata e affarista, capace di tutto!
RispondiEliminaL'Anonimo di prima ha ragione: perché non si fa una nuova gara di appalto? Non è meglio che chi più idee ha migliore sia il risultato, limitando i rischi per la salute e forse anche le tasche con ribassi più attenti rispetto all'atipicità dell'opera? Questa discarica sta rovinando seriamente la credibilità di Atella e dei suoi amministratori, forse per colpa delle più alte istituzioni provinciali e regionali che premono affinchè sia realizzata a tutti i costi... Speriamo che non succeda come nel napoletano e che non si apra un nuovo caso Scanzano (non in termini di radioattività!!!). Ciao.
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