Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

martedì, novembre 16, 2010

Dalla raccolta “multimateriale” alla raccolta differenziata porta a porta

In questi giorni continua a predominare in Basilicata lo stato di emergenza rifiuti, anche se gli amministratori regionali e provinciali non vogliono definirlo tale. Si riparla di compostaggio e raccolta differenziata. Per fronteggiare questo stato di emergenza viene ipotizzato di realoizzare a Tito Scalo un impianto per la fabbricazione del “compost grigio”, dopo aver per il momento accantonato il progetto di realizzare un inceneritore sull’area dell’ex Daramic che è in attesa di caratterizzazione e bonifica per l’inquinamento delle falde.
Non si vuole così risolvere il problema a monte, attraverso la realizzazione di una raccolta differenziata spinta di tutte le frazioni merceologiche già a partire all’interno delle famiglie e nei luoghi di lavoro. Si continua a perseguire la raccolta del “multimateriale” (A Potenza identificata dal cassonetto Blu) in cui finiscono carte, cartone, stoffe, legno, plastica. Si spaccia la “multimateriale” come raccolta differenziata e che, invece, finisce solo per avvallare la variante del “rifiuto tal quale” da smaltire in discarica o da cui attingere per fabbricare il CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti).
Dalla raccolta multimateriale , che vede la città di Potenza capofila, parte il disastro rifiuto in Basilicata. A Potenza rimane esclusa dalla raccolta multimateriale la frazione organica (bucce, scarti di cucina, materiali organici) che rappresenta intorno al 50 % dei rifiuti che finiscono oggi in discarica e che creano i problemi che conosciamo. Alcuni comuni del materano, ivi compresa la città di Matera, stanno tentando di realizzare una vera raccolta differenziata spinta, ivi compresa la raccolta della frazione organica. Rischiano però di imbattersi con le politiche di segno opposto della Regione e delle Provincia che insistono sulle discariche e sull’incenerimento che tengono ferma la raccolta differenziata in Basilicata ad un deludente e sanzionabile 9% ed evitano di realizzare impianti per la fabbricazione del compost di qualità ormai normati con leggi in altre Regioni attraverso linee guida che ne descrivono fasi e caratteristiche di produzione. Si vuole oggi risolvere il problema dei rifiuti urbani in Basilicata attraverso il pretrattamento dei rifiuti “tal quali” prima dell’immissione in discarica. A questo scopo sono stati individuati nei Piani Provinciali i “siti di trasferenza” che oggi rilevano purtroppo la loro vera natura di centri di supporto ad impianti di fabbricazione del CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti), dove il ciclo prevede la realizzazione di una fossa di ricevimento, prima che subiscano meccanicamente una prima selezione, eliminando il rifiuto ingombrante.
Successivamente avviene una seconda selezione manuale. Vengono scartati dai rifiuti quei corpi che, per dimensioni e consistenza, potrebbero causare danni alle parti meccaniche dell’impianto. Contestualmente avviene la separazione delle parti ferrose (soprattutto lattine) presenti tra i rifiuti. Il ferro separato viene portato tramite nastro trasportatore nella sezione depurazione ferro dove viene pressato in balle per poi essere commercializzato.
Il trattamento del rifiuto prosegue nel classificatore dove avviene la separazione tra il materiale pesante o sostanza organica grigia (compost grigio) e il materiale leggero (sovvallo) che in seguito viene trasportato in discarica, mentre la parte leggera può essere bruciata negli inceneritori come CDR. Il compost grigio, prima di poter essere utilizzato come materiale di copertura delle discariche, viene portato in un parco areato dove viene allocato in cumuli che ogni 7 giorni circa vengono rivoltati e dopo circa 28 giorni di “maturazione” viene raffinato. Il compost grigio, a causa dell’alta percentuale di vetro e piombo contenuto, viene utilizzato solo per la copertura dei rifiuti in discarica e secondo alcuni studi non offrirebbe garanzie dal punto di vista ambientale considerando l’impossibilità di monitorare gli effetti sulle falde idriche in prossimità delle discariche.
Il processo legato al compost di qualità (compost verde) segue invece tutt’altro processo, ad iniziare dalla raccolta della frazione organica nelle famiglie e degli sfalci di potatura realizzando un organico selezionato. Esso è ben regolato dalle normative nazionali e regionali. Dopo la stagionatura e l’opportuna raffinazione, il compost di qualità può, a differenza del compost grigio, venduto come fertilizzante in agricoltura o nei ripristini ambientali. Esso offre maggiori garanzie per l’ambiente e non incentiva l’uso indiscriminato delle discariche e degli inceneritori. In proposito è illuminante l’intervento effettuato in VIII Commissione Ambiente nella seduta del 4 aprile 2007 dal Presidente e dal direttore del Consorzio Produttori Compost di Qualità rispettivamente Leonardo Ghermandi e David Newman alla quale partecipò anche l’Onorevole Lucano Salvatore Margiotta [Leggi la relazione].
E’ evidente che la Basilicata è una svolta nelle politiche di gestione dei rifiuti, che è bene evidenziare, oggi, in base alle normative, non possono essere distinti per luogo di origine. Presso le discariche per rifiuti urbani possono essere smaltiti rifiuti di ogni tipo e provenienti da ogni parte. La politica dell’incenerimento dei rifiuti rischia di aggravare i costi di smaltimento ed i problemi per l’ambiente e soprattutto la salute dei cittadini. Una regione in continuo spopolamento e che produce appena 400 Kg di rifiuti solidi urbani a testa può incrementare le proprie percentuali di raccolta differenziata puntando esclusivamente sull’impiantistica per la produzione di compost di qualità, scartando ipotesi di differenzazione a valle dei rifiuti ed incentivando la raccolta porta a porta di tutte le frazioni merceologiche separate direttamente presso la propria abitazione . E’ importante però una costante ed incisiva politica che punti sull’educazione e formazione e realizzi modelli premianti in materia di rifiuti (premianti per i cittadini e le amministrazioni che la realizzano) abbandonando l’idea di una tariffazione unica sui rifiuti che rischierebbe solo di peggiorare la situazione a vantaggio degli affari economici legati al ciclo dei rifiuti. La raccolta differenziata “porta a porta” è la soluzione. A patto che gli amministratori non si affidino a modelli gestionali altamente antieconomici, ma soprattutto inquinanti.

Tratto da OLAmbientalista

Nel frattempo, in ottemperanza alla logica di inceneritori e discariche, la situazione della nuova discarica di Atella è la seguente:


Tour della monnezza 2 from olachannel on Vimeo.

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