Il circolo di Rifondazione Comunista di Atella esprime preoccupazione per il modo ed i metodi con cui si sta procedendo all'istituzione del Parco del Vulture.
Tutto l'iter che ha accompagnato la preparazione della bozza di legge non è stato per nulla concertato con gli operatori economici della zona, dagli agricoltori agli allevatori passando per gli operatori turistici.
Pertanto esiste il rischio che l'eventuale istituzione del parco si riveli il colpo mortale per le attività socio-economiche, di per sè gia agonizzanti, anzichè un opportunità.
C'è un diffuso malcontento tra la popolazione che alimenta la sfiducia nell'importante operazione: le istituzioni non hanno aperto un confronto con le varie rappresentanze delle categorie interessate ed hanno proceduto "inter-nos", diffondendo la sensazione che il parco possa rappresentare l'ennesimo strumento per offrire poltrone ed allargargare le proprie clientele.
Il Parco del Vulture può e deve rappresentare un oppurtunità ed una risorsa per tutta l'area, ma bisogna intraprendere le giuste e dovute azioni di accompagnamento degli operatori agro-silvo-pastorali nella transazione per poter trarre il massimo beneficio possibile.Promuovere campagne di informazione-formazione attraverso cui sensibilizzare la popolazione delle opportunità, ma anche dei vincoli che un parco presenta.
Rifondazione è convinta della necessità del parco per salvaguardare,tutelare e valorizzare le ricchezze paesaggistiche e florofaunistiche del Vulture, ma è importante la partecipazione dal basso nelle scelte che interessano un'intera comunità affinchè il Parco del Vulture possa diventare il volano per uno sviluppo sostenibile che abbracci tutti i settori della popolazione e non si traduca solamente in un ritorno d'immagine per le multinazionali delle acque e i grandi produttori di Aglianico.
Quindi rivedere la perimetrazione del parco, se opportuno, includendo organicamente aree d'interesse naturalistico tenute fuori dall'area parco della bozza in quanto proprietà di importanti e potenti proprietari terrieri, e magari escluderne altre inopportune alla tutela.
Attivare un percorso e un progetto di sviluppo e accompagnamento parallelo delle produzioni locali in un contesto di riqualificazione e rimodulazione delle attività.
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