Dalla relazione annuale dell’anno 2009 della Direzione Nazionale Antimafia, “l’analisi delle dinamiche criminali relative alla Basilicata conferma la linea di tendenza già registrata in occasione delle relazioni degli scorsi anni. Se, da un lato, questa regione rimane sostanzialmente un’area di transito rispetto ai più significativi flussi criminali che interessano le regioni limitrofe, caratterizzate da un elevato tasso di mafiosità del crimine, dall’altro presenta fenomeni di consolidamento strutturale delle organizzazioni locali”.
Lo si evince dal dossier Ecomafia 2010 di Legambiente.“Venendo ai dati relativi al 2009, si conferma lo scenario dell’anno precedente, con numeri che a tratti si sovrappongono: 148 infrazioni accertate (erano 145 nel 2008), 21 sequestri (idem nel 2008); crescono invece le persone denunciate, che arrivano a 146 (erano 111 nel 2008), dato che rispecchia l’andazzo generale. Anche se un ulteriore approfondimento sui numeri fa cambiare completamente lo scenario.
Infatti, se i numeri in termini assoluti delle infrazioni accertate vedono la Basilicata in fondo alla classifica regionale (16° gradino), la situazione si inverte se si considerano il numero delle infrazioni in base alla popolazione: l’incidenza su 10 mila abitanti è, infatti, di 2,5 reati, un dato che spinge la regione alla terza posizione in classifica, subito dopo la Calabria e la Sardegna.Crescono, inoltre, nel 2009 le infrazioni relative alla normativa penale sui rifiuti: 155 (erano 108 nel 2008), il 3 per cento sul totale nazionale; aumento che spinge la Basilicata di qualche gradino più in alto nella classifica dell’illegalità nell’intero ciclo.Più che raddoppiate le persone denunciate, che passano dalle 50 del 2008 a ben 114; quasi raddoppiati pure i sequestri, che arrivano a 46 (erano 25 nel 2008).
Passando dai dati assoluti a quelli in rapporto al numero della popolazione, dal dossier emerge che la provincia di Matera, con 87 reati accertati e un’incidenza di 4,3 ogni 10 mila abitanti, è seconda in classifica solo dopo Vibo Valentia (con un’incidenza di 5,6 reati ogni 10 mila abitanti)”.
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