Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

mercoledì, febbraio 11, 2009

"Un inferno tecnologicamente aggiornato..."

Che l'età della tecnica esprimesse, in massimo grado, la follia del nostro tempo era fatto noto, ma oggi succede qualcosa di gigantesco: il Presidente della Repubblica blocca il decreto legge 'salva-Eluana' ma Berlusconi va avanti e calpesta, senza ritegno, ogni limite costituzionale. Il caso Englaro, come ‘motivo antropologico’, rappresenta l'immensa contraddizione del nostro tempo ed esprime un 'tipo di violenza' inaudita e pur sconosciuta: quella di chi crede di poter disporre della vita del singolo individuo nel nome di categorie che con la 'vita' nulla hanno da condividere. L'arroganza della chiesa è, a tal proposito, insostenibile: nessuna ontologia, nessuna logica, nessuna teologia seriamente impegnata nelle cose divine, possono sostenere il giudizio di questi ‘gerarchi della compassione’ che non hanno alcun rispetto, né per chi da diciassette anni è stata chiamata al cielo, e né per chi, come il padre di Eluana, da diciassette anni ha fatto, del suo dramma familiare, la sua unica ragione di vita. Questi cosiddetti ‘misericordiosi’ si affidano alle follie dell'apparato tecnico-sanitario (che ci priva del diritto di morire...) per portare a compimento il loro delirio di salvezza e, d'altro canto, ancora non riescono a digerire il caso Galileo Galilei o, ancor peggio, lasciano che le coppie di fatto versino in uno stato privo di diritti, bloccano la ricerca sulle cellule staminali e si scontrano apertamente col sapere scientifico quando si tratta di mettere in salvo le pagine ingiallite di una dottrina ormai lontana anni luce dalla reale condizione umana. Come d’altro canto tutte le categorie umanistiche che intendono guardare ad un uomo ‘arcaico’ ormai ‘oltrepassato’ dalla più potente configurazione del suo agire: la tecnica. Presso tale contraddizione sostano anche i governanti che puzzano di marcio: anzi fanno la loro parte in questa violenza che, a suon di programmi spazzatura, slogan, pubblicità, ha una parte sostanziale in questo teatrino dell'assurdo...sono senza parole per ciò che accade oggi in Italia: la Costituzione calpestata, ignorato l'appello di un uomo di valore come il Presidente Napolitano, un caso istituzionale senza precedenti. E in tutto ciò, in mezzo a questo ciarlare di idioti, in mezzo a questa spirale di immondizia morale, cecità e odio, si dimentica lo sguardo di Eluana, morta da diciassette anni, e che forse è realmente in attesa di entrare nel regno di un Dio che non ha nulla a che vedere con il Dio delle chiese: ''un inferno tecnologicamente aggiornato'' definì Vattimo lo stato in cui versano i tanti 'Eluana'...perchè, in fin dei conti, una morte da incompetenti ci fa fare la medicina (o ciò che resta di essa...) anzi, pretende di dettare leggi sulle soglie di vita e morte come se ''vita e morte'' rappresentassero la semplice tumefazione della materia, il mero stato di una attivazione biologica, il crudo 'sopravvivere' in uno stato di materia che, oltretutto, non risponde a nessuna chiamata. Perché forse il suo destino è già lontano, è già scritto sulle pagine libere ed infinite del cosmo, lontano dal 'mondo degli uomini' che arrancano nel vuoto dell'anima per un granello di senso che possa giustificare la loro inaudita violenza: oggi è la violenza (certamente pulita...) a farla da padrona...ed io sono molto triste.

Luigi Merico

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