Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

martedì, dicembre 23, 2008

Merry crisis and happy new fear!

Merry crisis and happy new fear.(Buone crisi e felice nuova paura)

Questo “augurio” è stato mutuato dal movimento che sta mettendo a ferro e fuoco Atene e la Grecia.Un movimento spia del malessere sociale che in Grecia
ha raggiunto livelli tali da provocare reazioni
violente nel mondo
dell'università, dei lavoratori, degli insegnanti,ecc...Un movimento che ha una pratica politica(dettata dal contesto) molto lontana dalla nostra, ma che ben esprime il livello del conflitto. La crisi sta colpendo la Grecia su diversi piani(economico,sociale,..) , e non risparmia il resto del mondo globalizzato. Una crisi che, partita dal mondo finanziario e quindi virtuale, si sta trasferendo sempre in modo più preoccupante nell'economia reale. In Italia, a parte le infondate rassicurazioni del premier Berlusconi, il sistema accusa pesantemente le ricadute del crack finanziario. Le cifre parlano chiaro: sono già migliaia i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e altrettanti lo perderanno con l'anno nuovo: nulla di nuovo all'orizzonte!!

Una crisi che non ha precedenti e che mette a nudo le deboli fondamenta di un sistema economico dove speculazione e profitto stanno a monte di tutto e tutti. Dove lavoro e lavoratori sono considerati merce e numero da precarizzare a più non posso. Una precarietà che ha invaso le nostre vite, che va ben oltre la sfera lavorativa. Siamo soggetti al ricatto di un’occupazione a qualsiasi condizione, pena l’apartheid sociale. Siamo la carne della macelleria neoliberista, i frutti malsani del Dio Mercato osannato come portatore di progresso anche a sinistra, un mercato che ci sfrutta, ci inquina, ci soffoca, ci affama, ci lascia senza tutele. Che alimenta una guerra tra diseredati. Per chi prova ad opporsi nei luoghi di lavoro, per chi non china la testa davanti al padrone, per chi non accetta la dottrina aziendale, c’è il licenziamento, nella migliore delle ipotesi un reparto punitivo. Al capitale interessa la mutazione genetica delle identità sociali, per fare piazza pulita di qualsiasi forma di resistenza, di ogni focolaio d’antagonismo.

Una crisi senza precedenti dicevamo, prossimi alla bancarotta fraudolenta di un capitalismo assistito e parassita. Il costo di questo fallimento provano a farlo ricadere ancora una volta sui lavoratori e le lavoratrici. Complice un’informazione corrotta e serva del potere, passano provvedimenti legislativi per i quali è taciuta la reale portata che s’abbatterà senza distinzione su meno abbienti e ceti medi. Attaccano i diritti e la sicurezza, rendono sempre più flessibile il mercato del lavoro, riducono le prestazioni d’assistenza sanitaria gratuite, tagliano l’istruzione e i saperi. E per i disperati nulla di più di qualche centinaia di euro una tantum e lo stigma sociale della povertà esibita attraverso l’offensiva trovata della social card.

Le persone spaventate a morte da una misteriosa, inesplicabile precarietà dei loro destini e dalle nebbie globali che nascondono alla vista la loro prospettiva, cercano disperatamente i colpevoli delle loro tribolazioni e delle prove cui sono sottoposti. Le trovano, non sorprende, sotto il lampione più vicino, nel solo punto obbligatoriamente illuminato dalle forze della legge e dell'ordine (Zygmunt Baumann)

Un sistema che si autoalimenta diffondendo paure e creando avversari, una volta il nemico da combattere era il pericolo rosso che arrivava dall'est, oggi è il terrorismo contro cui si fanno guerre preventive, l'immigrato o il rom di turno che aspetta dietro l'angolo per farti violenze di ogni tipo.Senza sapere che l'Italia è tra i paesi meno insicuri al mondo e dove i reati sono in calo. La vera emergenza è la sicurezza si, ma quella sul lavoro: le morti bianche in Italia superano gli omicidi!

I perbenisti di turno esclameranno:”I soliti catastrofisti, pessimisti...neanche a Natale si risparmiano?”.Ebbene si, questi giorni per noi sono come il resto dell'anno. Perchè la passione non riposa. Mai.

Sacrica il volantino.pdf qui.

2 commenti:

  1. complimenti per l'articolo continuate cosi

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  2. Grazie x l'attenzione e l'incitamento ad andare avanti...ma vorremo che,le persone come te,che s'interessano e leggono,ci suggeriscano qualcosa,ci diano una mano.Scrivici una tua denuncia,proposta,osservazione...la pubblicheremo.A presto

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