Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

martedì, maggio 27, 2008

Riaccendiamo la passione

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3 commenti:

  1. carissimi amici comunisti, faccio appello alla vs. coscenza ambientalista per cercare di prendere qke iniziativa che miri a limitare le immissioni di odori nauseabondi da parte del letame prodotto dalle "Fattoria Donna Giulia" di Atella. Il caldo di questi ultimi giorni ed i venti meridionali hanno alimentato le correnti maleodoranti. Nel ns.bel paesello non si respira che letame... Per favore ATTIVATEVI CON FORZA. Grazie. Antonio

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  2. Ho letto quel commento di Antonio in merito agli scarichi di Saraceno, Graziano & Company ...Di essi si é detto fin troppo in piazzetta e fra le vie cittadine di atella giacché in questi giorni, il caldo insopportabile unito ai loro maleodori, non si é fatto altro che condannarli invocando tanto quell'operato ambientalista che ha sollevato molte battaglie (Monticchio, la Superstrada della Levata, la Fenice, i bacini idrominerari, ecc.) ma dei quali non si è visto più nulla! Sullo strapotere delle industrie di allevamenti si sa poco o nulla ma ritengo opportuno fare un pò di chiarezza verso la problematica degli scarichi di origine agricola: La Sentenza Cass. Sez. III sent.. 45974 del 19-12-2005 (Ud. 16 novembre 2005) Pres. Papadia Est. Petti Ric. Bizel
    Rifiuti – Letame di origine agricola recita tra l’altro: “Anche il letame di origine agricola può essere disciplinato da altre disposzioni di legge che trovano applicazione in luogo del “decreto Ronchi”. In mancanza di specifiche disposizioni il letame agricolo (quello non agricolo è, indubbiamente, rifiuto) resta escluso dalla disciplina sui rifiuti solo se viene riutilizzato nella filiera dell’attività agricola.” Ciò premesso si rileva che in base all'articolo 8 del decreto Ronchi "sono esclusi dal campo di applicazione del presente decreto in quanto disciplinati da specifiche disposizioni di legge i seguenti rifiuti agricoli: materie fecali ed altre sostanze naturali non pericolose utilizzate nell'attività agricola." Dal chiaro tenore letterale della norma emerge che anche il letame di origine agricola può essere disciplinato da altre disposizioni di legge che trovano applicazione in luogo del decreto Ronchi. In mancanza di specifiche disposizioni il letame agricolo (quello non agricolo è indubbiamente rifiuto) resta escluso dalla disciplina sui rifiuti solo se viene riutilizzato nella filiera dell'attività agricola. L'effettiva riutilizzazione nell’attività agricola deve essere dimostrata dall'interessato. Nella fattispecie il tribunale ha già escluso come sopra accennato qualsiasi riutilizzazione trattandosi di refluo che veniva smaltito nel torrente Colomba.
    Grazie ad una composizione ottimale vi sono in commercio preparati enzimatici che hanno effetto deodorante, in grado di eliminare prontamente i cattivi odori. L'immediata efficacia è basata sulla decomposizione enzimatica di composti organici maleodoranti. Esso elimina i fenomeni putrefattivi (causa scatenante del cattivo odore) e favorisce rendendoli inodori i processi di decomposizione. Agisce sinergizzando e potenziando l'azione della flora microbica indigena, bonificando l'ambiente grazie all'abbondante formazione di flora microbica selezionata con conseguente inibizione delle specie parassite e patogene. L'effetto deodorizzante di questi prodotti si dimostra particolarmente efficace nel trattamento del letame degli allevamenti (bovini, suini e pollame), nel trattamento dei reflui civili, industriali e dei pozzi neri, nel trattamento/compostaggio di rifiuti organici, di fanghi di risulta e cassonetti dei rifiuti, nella pulizia dei gabinetti. Si può in alternativa obbligare questi allevatori (industriali) al compostaggio che consiste nella stabilizzazione biologica in fase solida di scarti, residui e rifiuti organici fermentescibili, in condizioni aerobiche (presenza di ossigeno molecolare) tali da garantire alla matrice in trasformazione il passaggio spontaneo attraverso una fase di autoriscaldamento, dovuto alle reazioni microbiche. Il processo trasforma il substrato di partenza in un prodotto stabile, simile all’humus, chiamato compost. Si tratta, essenzialmente, dello stesso processo di trasformazione che in natura ricorre spesso in diversi contesti quali, per esempio, la lettiera dei terreni forestali ovvero i cumuli di letame in maturazione, con la differenza che, nelle applicazioni tecnologiche, esso viene opportunamente incrementato ed accelerato.
    Chissà se i vari Saraceno, Graziano e chi più ne ha più ne metta, saranno in grado di provvedere a queste semplici regole di tolleranza civile? Speriamo nel loro buon senso, altrimenti ci penseranno le Istituzioni ..e le coscenze Verdi sopite. Michele

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  3. Condivido pienamente le ragioni di antonio. Sono le ore 8:50 del giorno 2 giugno (festa della Repubblica) e qui ad Atella c'è solo da festeggiare le feci degli allevatori della Valle di Vitalba. Lo schifosissimo puzzone che è giunto sin nelle camere da letto delle nostre case per un attimo mi fa pensare al fatto che forse, stanotte, mi sono fatto addosso ma, dopo un momento di incredulità, mi sveglio e inizio a pensare seriamente che Carolina ha fatto i suoi bisogni proprio dentro casa mia... Vergogna! Ma i N.A.S. dei Carabinieri a che aspettano?

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