da "Il Quotidiano"
Il sindaco Zaccagnino non torna sui suoi passi. Si attende l’arrivo del commissario
L’assemblea non vota il rendiconto per l’esercizio finanziario 2006
Ufficialmente ieri sera, si è scioltoil consiglio comunale di Atella, non avendo tecnicamente discusso e approvato l'equilibrio di bilancio così come previsto dai termini di legge.
Quindi, “tutti a casa”, e ad occuparsi della gestione amministrativa comunale, sarà nei prossimi giorni un commissario straordinario di nomina del prefetto.
Questa l'amara conclusione della crisi politica amministrativa aperta formalmente lo scorso 29 ottobre, direttamente dall'ormai ex sindaco di Atella, Michele Zaccagnino, il quale con una lettera aperta all'intero consiglio comunale ed ai rappresentanti politici regionali, Lacorazza (neo eletto segretario del costituendo Partito Democratico), Falotico (ex segretario della Margherita) e Valluzzi (segretario dello Sdi), aveva rassegnato le proprie dimissioni da primo cittadino atellano, a fronte di una situazione politica a sua detta “insostenibile” ed avendo lo stesso preso atto della mancanza della maggioranza politica in consiglio.
Una crisi politica che naturalmente viene da lontano e secondo alcuni, il male è da ricercare alla radice, ossia dalla formazione anomala di una maggioranza consiliare, eletta si dal popolo, ma formata da esponenti di centro destra e centro sinistra, o meglio da rappresentanti di Forza Italia, Margherita e Sdi, tutti in giunta, con un sindaco di estrazione ex Margherita, e con all'opposizione gli ex Ds, l'Udeur e Alleanza Nazionale.
Sembra che ad un certo punto a voler rivisitare il quadro politico della maggioranza, siano stati gli esponenti dello Sdi, che proprio ieri, in extremis in consiglio comunale, per bocca del loro massimo esponente, l'ex assessore Giosuè Magnicari, hanno sentenziato «fuori Forza Italia dalla giunta e dalla maggioranza, e dentro le altre forze politiche ex Ds (oggi partito Democratico) e Udeur, del centro sinistra atellano, per costruire un progetto politico futuro credibile».
Pronta la risposta di Forza Italia che si è subito dichiarata disposta ad abbandonare la maggioranza consiliare per entrare ufficialmente a far parte dell'opposizione, pur di scongiurare il commissariamento.
Ma le forze politiche dell'Udeur e degli ex Ds (oggi aderenti al Partito Democratico), presenti in consiglio all’opposizione, hanno respinto al mittente ogni proposta di “inciucio” rigettando qualsiasi progetto di rilancio dell'azione politica- amministrativa, ribadendo «per coerenza dobbiamo rispettare il mandato popolare che ci ha delegati al ruolo di minoranza, non possiamo tradire la volontà popolare».
E Michele Zaccagnino, in chiusura di dibattito, ha dovuto prendere atto dell'assenza di una «possibile maggioranza consiliare» e ha dichiarato «vado a casa con la coscienza a posto, sono sereno, voglio solo precisare che sono venuto in consiglio comunale dimissionario perché non mi faccio cacciare da nessuno».
Parola di ex sindaco, ora si attende la nomina del commissario prefettizio e in paese in tanti si chiedono quale sia stato il vero problema che ha determinato una crisi così catastrofica.
0 commenti:
Posta un commento