Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo:
Ho deciso. Rinuncio ai 90 euro del bonus carburante per lasciarli ai miserabili che governano la nostra Regione. Gente molto più bisognosa di me, che da una vita tenta di arricchirsi col mercimonio malavitoso che chiamano “politica”, poveracci che non sono riusciti ad affermarsi come uomini e come professionisti e hanno quindi occupato le istituzioni non già per particolari meriti ma solo grazie al voto di scambio, conquistando con metodi non ortodossi un potere pericoloso quanto effimero. Mi auguro che con questi soldi, oltre a mantenere l'amante, comprino una corda robusta per farne l'uso migliore.
Ho deciso. Rinuncio ai 90 euro del bonus carburante per lasciarli ai miserabili che governano la nostra Regione. Gente molto più bisognosa di me, che da una vita tenta di arricchirsi col mercimonio malavitoso che chiamano “politica”, poveracci che non sono riusciti ad affermarsi come uomini e come professionisti e hanno quindi occupato le istituzioni non già per particolari meriti ma solo grazie al voto di scambio, conquistando con metodi non ortodossi un potere pericoloso quanto effimero. Mi auguro che con questi soldi, oltre a mantenere l'amante, comprino una corda robusta per farne l'uso migliore.
Da quando è iniziato il tam tam sul bonus che ha oltremodo affollato gli uffici postali per la relativa richiesta, mi sono chiesto se correre anch'io a gambe levate a far la coda per le quattro monetine che i nostri monarchi hanno deciso di lanciarci e non ho avuto dubbi. Le monetine le lancio io perchè a terra a chiedere l'elemosina col cappellino in mano ci sono loro, quelli come me sono tenuti saldamente in piedi dalla dignità, dal coraggio e dalla forza di volontà. Quelli come me non vogliono soldi ma giustizia, intesa come felicità sociale secondo la definizione di Kelsen (la tendenza eterna dell'uomo alla felicità che egli non può trovare come individuo e che perciò ricerca nella società). Non farò alcun tentativo di spiegare perché la felicità sociale è più importante dell'obolo con cui tentano di ammansire un popolo che rivoltoso non è mai stato e che va avanti con vile remissività da quando è stato debellato il brigantaggio. Come diceva John Fante, “le mie aspettative non riguardano quasi mai gli imbecilli”. Questi banali grassatori, con il livello culturale e civile del Bar Sport, ci concedono poco più di 7 euro al mese di carburante mentre loro vanno a rubare le nostre vite a bordo delle auto blu, a sirene spiegate e con il lampeggiante acceso . Roba che in confronto gli uomini della mala sono più sobri e discreti. Perché nell'unica regione italiana che poggia su un mare di petrolio, nell'era del federalismo fiscale e delle autonomie regionali, regna incontrastato un manipolo di lestofanti che altro non è riuscito a inventare se non un bonus di 90 euro l'anno? Sarà mica perché il suddetto manipolo gestisce sommersamente il mercato del lavoro e quindi tiene per le palle migliaia di persone appartenenti ad un popolo che, come diceva Sartre, si protrae per debolezza? La vostra risposta è si? E allora correte tutti in Posta, degni sudditi.
Per quanto mi riguarda, è di Gesualdo Bufalino la frase che meglio esprime il mio stato d'animo nei confronti dell'invereconda istituzionalizzazione dell'accattonaggio politico: “Quando mi rubano tutto, voglio pure regalare qualcosa.”
Consorzio culturale “Nevica fuoco”
Gran bel discorso, il problema e la domanda verrebbe spontanea...
RispondiElimina..1 Il perché i nostri
compaesani ci regalano
questo misero contributo.
Per dei secondi fini oppure
per soldi avanzati ?!!!
..2 Il perché, anche avendo molte
risorse e materie prime, con
cui i nostri avi ci hanno
cresciuto e impreziosito, non
"siamo capaci"
tra cosi pochi abitanti che
siamo, di farne un nostro
buon profitto, invece di
scusi il termine "'ngularc"
noi con noi, con ingiurie e
discriminazioni politiche,
sapendo bene che non porteranno
mai ad un buon rapporto tra
popoli civili che ormai siamo
diventati (lo spero).