altratella.it, che fare?

Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto

La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

sabato, agosto 25, 2012

Report della presentazione di "Trivelle d'Italia"

Di seguito un breve report della serata di presentazione del libro del giornalista Pietro Dommarco, "Trivelle d'Italia", tenutasi ad Atella lo scorso 21 Agosto. Un appassionante sunto dell'iniziativa per mano dell'altrettanto appassionato attivista dell'Organizzazione Lucana Ambientalista, Vito L'Erario.

Ebbene si, alla fine ho deciso di scrivere qualcosa dopo la presentazione del libro "Trivelle d'Italia" dell'amico Pietro Dommarco (Altreconomia edizioni) che si è tenuta lo scorso 21 agosto ad Atella (Pz), una piccola cittadina alle porte del Vulture.

Prima di tutto, per me è stata sicuramente un'occasione d'oro per farmi conoscere meglio, visto che ad Atella ci lavoro. Un paese strano, Atella, un paese dove in questi anni mi è successo l'inverosimile, un paese dalle mille contraddizioni. 

Sedere tra i relatori, in quel posto - per me un posto di "penitenza" in virtù delle poco chiare condizioni lavorative - è stato motivo di grande soddisfazione, io che sono abituato ad adattarmi, io che cerco nel mio piccolo di essere umile e disponibile con tutti, a patto che non scopro pugnalatori di mestiere. Ma questa è un'altra storia.


Insomma, quel 21 agosto lo ricorderò per sempre.


Dicevo, quindi, che in quella presentazione ero tra i relatori assieme ad Angelo Petrino (associazione "gap-idee in divergenza" di Atella), al moderatore Lorenzo Lupo (presidente del circolo culturale "La Torre" di Atella), e all'autore del testo Pietro Dommarco.

In sala una cinquantina di persone, più o meno, di varia "natura", ma nessun amministratore locale (a parte i soliti informatori-spioni o presunti "mazzieri").


Ma ora vorrei parlare del libro, di quello che ho cercato di dire per dare notizie in più in una realtà difficile, come quella di Atella, in cui il fenomeno dell'alcolismo (associato ad un grande disagio sociale) lo vedi ad occhi nudi, come in molti altri piccoli e medi centri del Vulture, e non solo.


Parlare di cultura, anche se questa volta di nicchia (petrolio e affini) fa sempre bene. Ecco perchè il libro di Pietro ad Atella, secondo il mio punto di vista, è stata una grande occasione per informarsi, confrontarsi, riflettere seriamente su quanto sta accadendo in materia mineraria nella nostra Italia e nella nostra piccola e "povera" Basilicata.
Trivelle d'Italia per me è un insieme di keywords (parole di ricerca) in cui trovi storie e analisi puntuali che ti fanno riflettere: la saggezza del topolino, estrarre petrolio costa meno di un vasetto di yogurt, Sicilia bedda, "sentieri" mortali, le giubbe rosse...e così via. Finestre aperte ad una discussione reale e non fantastica, anche da un punto di vista sociologico: di come cambiano i territori, di come cambiamo per via del Re Fossile.

Questo libro per me deve essere una sorta di apripista, un sentiero da tracciare, un'opera non esaustiva perchè sul petrolio ci sarebbe tanto da scrivere. Poi, se qualcuno si permette di blaterare che questo libro è copiato, allora significa due cose: 1. il libro non l'ha letto; 2. pura gelosia associata alla smania di protagonismo. Già. Chi legge capirà.
Trivelle d'Italia è quindi un'opera "incompiuta", ma questo l'autore lo sa. Traccia argomenti, li approfondisce intelligentemente, ma lascia spazio ad altre scritture, future. Pietro racconta storie di rifiuti petroliferi, di royalties, di benzina, di inquinamento delle matrici ambientali, di off-shore, dell'hub energetico e della nuova frontiera dello "Shale-Gas". Tutti argomenti trattati e descritti con somma conoscenza dei fatti, perchè Pietro è anche un'attivista militante impegnato da sempre.
 
Questo libro è da tenere nella propria libreria con gelosia, consultarlo periodicamente per costruirsi una base culturale solida, prima di avventurarsi in tematiche così difficili e impegnative come il petrolio nostrano. 
Concludo ringraziando Alessandro Pietropinto, le due associazioni organizzatrici dell'evento, e quei cittadini che hanno dedicato due ore del proprio tempo ad ascoltarci. Chiaramente un sentito grazie a Pietro Dommarco che ha creduto in me.

Trivelle d'Italia di Pietro Dommarco (Altreconomia edizioni)

Tratto da Il cobra senza occhiali

mercoledì, agosto 15, 2012

"Trivelle d'Italia", presentazione ad Atella il 21 Agosto

L'associazione "gap - Idee in divergenza" in collaborazione con il circolo culturale La Torre, organizza per il giorno 21 luglio, ore 18:30, presso la biblioteca comunale di Atella, la presentazione del libro del giornalista lucano di Altreconomia Pietro Dommarco "Trivelle d'Italia". Perché il nostro Paese è un paradiso per petrolieri / Altreconomia edizioni (2012) / di Pietro Dommarco. Con la prefazione di Mario Tozzi. 
Sito web del libro
L'argomento - di estrema attualità - abbraccia temi che vanno dalla tutela ambientale all'economia, alla sostenibilità, ecco perchè sarà l'occasione anche per dibattere di temi così importanti.

Descrizione
Il Bel Paese è oggi un gruviera crivellato da 1000 e più buchi, alla ricerca di greggio e gas. In Italia le compagnie pagano royalties basse. Le mani dei petrolieri sono sporche di greggio, ma libere. Libere di perforare la terra e i fondali marini italiani, con bassi costi e con l’avallo di leggi “tolleranti”.

Nel nostro Paese, infatti, le “percentuali di compensazione ambientale” sono tra le pi

ù basse al mondo: per questo oggi sono centinaia le concessioni e più di 1000 i pozzi produttivi in Italia, tra terraferma e mare. “Trivelle d’Italia” racconta questo “buco” nel cuore, che ha portato pochi vantaggi ai territori, poca occupazione e infiniti lutti, per i lavoratori e per l’ambiente.

Un’analisi che scende in profondità e percorre numeri e storie dei piccoli Texas italiani, dalla Basilicata alla Pianura padana, dal mare della Sicilia a Porto Marghera, tra amministrazioni compiacenti e rifiuti tossici. Un vero “libro nero”.

 

mercoledì, agosto 08, 2012

La Ola su dinego permesso ENI ricadente ad Atella


La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) dopo aver appreso della mancata intesa da parte della Giunta regionale di Basilicata all’istanza del permesso di ricerca idrocarburi “Frusci” (ricadente nei comuni di Atella, Avigliano, Baragiano, Bella, Filiano, Pietragalla, Pignola, Potenza, Ruoti e San Fele), di cui titolare ENI, si chiede, come mai l’ufficio compatibilità ambientale regionale in data 9.3.2011 deideva con determina dirigenziale l’esclusione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) trasmettendola anche all’UNMIG? La Giunta regionale, oggi nel negare la suddetta intesa, motiva il provvedimento con “il pregio paesistico di alcune aree interessate, la presenza di aree naturali protette e i vincoli paesaggistici, archeologici e idrogeologici gravanti su alcune parti del territorio interessato dall’istanza” Con motivazioni cioè opposte l’ufficio compatibilità ambientale del dipartimento ambiente della Regione Basilicata decideva l’esclusione dal procedimento VIA, aggirando le opposizioni dei comuni già trasmesse alla Regione.
Secondo la Ola emergono forti contraddizioni tra questa mancata intesa e l’esclusione VIA all’istanza “Frusci” in virtù dei pareri negativi di comuni e associazioni che rendono debole il provvedimento di fronte al possibile ricorso alla giustizia amministrativa da parte di ENI.
Il provvedimento della Giunta regionale, deve essere inteso come un atto di sfiducia nei confronti degli uffici regionali, che in un primo momento sottoposero l’istanza a VIA e successivamente con un colpo di mano a esclusione VIA. Tale atto fu oggetto di critiche anche da parte delle amministrazioni comunali interessate. Alla Ola non resta che prenderne atto e chiedere le dimissioni dei dirigenti dell’Ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento Ambiente regionale, in previsione di ulteriori ed eventuali mancate intese per le altre 2 istanze di permesso di ricerca (Anzi e Satriano di Lucania) su 4 totali (con Grotta del Salice e Frusci) tutte interessate da esclusione VIA e da sollecito per l’intesa da parte del Ministero competente.

Tratto da Organizzazione Lucana Ambientalista

mercoledì, agosto 01, 2012

Reddito minimo garantito, raccolta firme all'ATELLAonLIVE

Il 2 Agosto, all'interno dell'ATELLAonLIVE, saranno allestiti dei banchetti per la raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione del reddito minimo garantito.
Il reddito minimo è una misura attiva in tutti i paesi europei, tranne Grecia, Ungheria e Italia. Quindi venite muniti di un valido documento di riconoscimento e firmate per una battaglia di civiltà!

Finalità:
il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare il rischio marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico
A chi:
Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego;
Quanto:
L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Altre misure:
Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.
Sospensione e decadenza:
Vi sarà la sospensione o la decadenza del reddito minimo garantito quando il beneficiario dichiari il falso al momento della richiesta; venga assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato; partecipi a percorsi di inserimento lavorativo retribuiti; al compimento dei 65 anni di età; quando il beneficiario rifiuti una proposta congrua di impiego dopo il riconoscimento delle sue competenze formali ed informali.
Tale disegno di legge inoltre delega il Governo a:
definire una riforma degli ammortizzatori sociali in modo da introdurre un sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a prescindere dall’anzianità contributiva o dalla tipologia contrattuale; a riordinare le spese delle prestazioni assistenziali in modo da renderle coerenti con l’istituzione del reddito minimo garantito; a stabilire un compenso orario minimo.


Maggiori informazioni su: www.redditogarantito.it