Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

sabato, gennaio 19, 2008

Costi della politica e Melfi provincia

Oggi è di strettissima attualità parlare di costi della politica,della loro sproporzione e quindi della necessità di tagliarli o quantomeno di contenerli.
E quando vengono nominati il nostro pensiero subito corre a Roma, tra i banchi del parlamento o dei vari ministeri dove siedono i nostri rappresentanti; ma risulterebbe riduttivo se il nostro pensiero si fermasse lì e non considerassimo quella galassia di apparati ed enti di sottogoverno quali Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane,ecc...
I componenti tutti di queste istituzioni vanno a costituire quella che i giornalisti Stella e Rizzo hanno chiamato La Casta nel loro omonimo best-seller.
Ritornando ai nostri parlamentari, essi risultano i più numerosi in rapporto alla popolazione e i più pagati tra i loro colleghi europei, mentre in Italia i salari sono i più bassi del vecchio continente. E’ evidente, quindi, che tra palazzo e società c’è un distacco abissale, accentuato ulteriormente dalla sfiducia dei cittadini nei confronti della politica perché incapace,quest’ultima, di dare risposte ai problemi reali del paese e che preferisce disperdersi in lotte di potere intestine.
Questo governo di Centro-Sinistra ha fatto(finora) ben poco per ridurre questi costi,se non una moratoria per l’istituzione di nuove province. Questa moratoria “colpisce” la Basilicata e il Vulture in particolare in quanto Melfi,a quanto sembra, avrebbe tutte le carte in regola per diventare provincia.
La nuova provincia di Melfi comprenderebbe 26 comuni: Melfi, Rapolla, Barile, Cancellara, Castelgrande, Rionero in Vulture, Atella, Filiano, San Fele, Rapone, Ruvo del Monte, Pescopagano, Banzi, Palazzo San Gervasio, Montemilone, Lavello, Venosa, Maschito, Forenza, Ginestra, Ripacandida, Genzano di Lucania, Acerenza, Pietragalla, Muro Lucano e Oppido Lucano.
La prima richiesta risale addirittura al 1866 e da allora sono numerosissime le successive richieste, e nell’ultima ondata di nuove province(2005) è andata a un soffio dalla realizzazione.
Il territorio che ricadrebbe in questa provincia è caratterizzato da una certa omogeneità e l’istituzione si fonda su motivazioni economiche, geografiche, culturali e sociali.
Probabilmente, pertanto, la provincia di Melfi avrebbe, più di alcune già formalizzate o di altre candidate a diventare tali, i presupposti e le prerogative per essere istituita, ma siccome non siamo affatto in un periodo di vacche grasse sarebbe giusto, più che utile, andare con i piedi di piombo in questa questione.Anteporre a questa faccenda, dando un forte segnale della concreta volontà di ridurre i costi della politica, riordinando e semplificando la pletora di enti, Comunità Montane, Asl di piccole dimensioni che affollano la già lenta e costosa macchina governativa, costi quel che costi!

Alessandro Pietropinto

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