altratella.it, che fare?

Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto

La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

lunedì, novembre 30, 2009

Rifiuti connection

INCHIESTE BASILICATA, VANGUARD ITALIA SU RIFIUTI CONNECTION

Rifiuti Connection - curata da Pietro Dommarco, giornalista freelance e presidente della OLA e Vito Foderà, presentatore di Vanguard Italia - per la prima volta in televisione porterà la questione rifiuti e gli interessi nascosti, proprio come le tonnellate di fanghi industriali e fosfogessi radioattivi interrati nell'ex area industriale di Tito Scalo, a dimostrazione di uno scandalo sotto gli occhi di tutti.
Il Vanguard mostrerà falde contaminate e discariche di amianto a cielo aperto, fino alle storie delle vittime dell'asbesto, altra questione irrisolta di portata nazionale.
 
Tutto questo in un racconto generale della falsa immagine della "Basilicata isola felice", dove nel silenzio si nascondono pesanti eredità ed interessi multinazionali legati allo smaltimento dei rifiuti. Un viaggio, dal passato al presente, tra quelle valli (Valle del Basento, Val Camastra, Val d'Agri, Valle dell'Ofanto) che dal sogno di un'industrializzazione chimica e petrolchimica oggi cedono alle mancate bonifiche di due siti d'interesse nazionale (Val Basento e Tito Scalo), all'emigrazione di massa, ai tassi altissimi di inquinamento e alle malattie tumorali.
Un sistema, quello "dei rifiuti connection" - ambientalmente insostenibile per il territorio ed economicamente sostenibile per le lobby e le mafie - che va, appunto dall'ampliamento delle discariche alla contaminazione delle aree industriali, dagli inceneritori camuffati da centrali a biomassa e cementifici al traffico dei rifiuti, nazionale ed anche internazionale.
 
In occasione dell'uscita dell'inchiesta partirà ufficialmente anche un nuovo progetto giornalistico che prende il nome dall'omonima inchiesta: http://www.rifiuticonnection.it/, per seguire ed approfondire sistemi ed interessi.
 
Di seguito l'inchiesta:

giovedì, novembre 19, 2009

Il governo privatizza l'acqua e i beni comuni

Con un decreto del 10 settembre scorso (D.L. 135/09, Art. 15) il Governo regala l’acqua ai privati: sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita
Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale
Si tratta di un provvedimento inaccettabile!



Comunicato stampa Forum Italiano Movimenti per l’Acqua
Approvato l’art. 15: acqua privata per tutti!La battaglia si sposta sui territori: gli Enti Locali si riapproprino del bene comune acqua
Oggi con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati si è concluso l’esame del decreto 135/09 il cui art. 15 sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell’acqua potabile in Italia.
Il Governo impone per decreto che i cittadini e gli Enti Locali vengano espropriati di un diritto e di un bene comune com’è l’acqua per consegnarlo nelle mani dei privati e dei capitali finanziari. Ciò avviene sotto il falso pretesto di uniformare la gestione dei servizi pubblici locali alle richieste della Commissione Europa mentre non esiste nessun obbligo e le modifiche introdotte per sopprimere la gestione “in house” contrastano con i principi della giurisprudenza europea. Nonostante sia oramai sotto gli occhi di tutti che le gestioni del servizio idrico affidate in questi ultimi anni a soggetti privati, sperimentate in alcune Provincie Italiane o a livello europeo abbiano prodotto esclusivamente innalzamento delle tariffe, diminuzione degli investimenti e un aumento costante dei consumi, si continua a sostenere che mercato e privati siano sinonimi di efficienza e riduzioni dei costi.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua è sceso da subito in campo per contrastare questo provvedimento con la campagna nazionale "Salva l’Acqua" verso la quale si è registrata un’elevatissima adesione.Ad oggi abbiamo consegnato al Presidente della Camera 45.000 firme a sostegno dell’appello che chiedeva il ritiro delle norme che privatizzano l’acqua. Inoltre, migliaia di persone hanno manifestato il proprio dissenso e contrarietà all’Art.15 in un presidio svoltosi lo scorso 12 Novembre a Piazza Montecitorio e in varie mobilitazioni territoriali, migliaia di persone hanno inviato mail ai parlamentari per chiedere di non convertire in legge il decreto 135/09, molte personalità hanno espresso da una parte la loro indignazione e dall’altra il loro sostegno alla campagna.
In questi giorni è cresciuta nella società la consapevolezza che consegnare l’acqua al mercato significa mettere a rischio la democrazia. Nonostante questa mobilitazione della società civile e degli stessi Enti locali, il Governo ha imposto il voto di fiducia e non accoglie le richieste e le preoccupazioni espresse anche molti Sindaci di amministrazioni governate da maggioranze di differenti colori politici.
Come Forum dei Movimenti per l’Acqua siamo indignati per la superficialità con cui il Governo, senza che esistessero i presupposti di urgenza, ha voluto accelerare la privatizzazione dell’acqua. A questo punto siamo convinti che la contestazione dovrà essere ricondotta nei territori, per chiedere agli Enti Locali che si riapproprino della podestà sulla gestione dell’acqua tramite il riconoscimento dell’acqua come diritto umano e il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e nel contempo di sollecitare le Regioni ad attivare ricorsi di legittimità nei confronti del provvedimento.Queste percorsi di mobilitazione sono percorribile così come dimostrano le delibere approvate dalla Giunta regionale pugliese, dalle tante delibere approvate dai consigli comunali siciliani e nel resto d’Italia, da ultimo quello di Venezia.
Il popolo dell’acqua c ontinuerà la battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico assumendo iniziative territoriali e nazionali volte a superare l’Art. 15 del decreto legge. Come Forum dei Movimenti, chiediamo a tutta la società civile di continuare la mobilitazione e far sentire il proprio dissenso anche dopo l’approvazione dell’art. 15 attraverso mobilitazioni sui territori ed invio di messaggi a tutti i partiti, ai consiglieri comunali provinciali e regionali, ai parlamentari locali. A Sindaci ed agli eletti chiediamo di dar vita nelle rispettive istituzioni a prese di posizioni chiare che respingano la legge e di dar vita a iniziative di protesta nelle istituzioni stesse.

lunedì, novembre 09, 2009

Governare per dare risposte ai più deboli

La crisi economica di ampiezza sovranazionale non poteva non far sentire i suoi effetti nella nostra comunità. Infatti, i dati pubblicati dall’ISTAT e dall’osservatorio sulla povertà sono allarmanti e rappresentano un significativo incremento delle fasce a rischio, specie nel mezzogiorno.
Crisi che, nel nostro comune, ha già messo in bella mostra il collocamento in cassa integrazione, la mobil
ità o addirittura il licenziamento di numerosi cittadini.
Emblematici i casi “Vicenzi” (ex Parmalat), “Filatura di Vitalba”, “I.B.M.” e altrettanto preoccupante lo stato d’abbandono di quasi tutta l’area industriale di Vitalba.
Quanti sogni svaniti nell’arco di pochi anni! Come non bastasse, a questo impietoso fotogramma va aggiunto lo stato di sofferenza in cui versano tante attività condotte dai nostri artigiani e commercianti.
Tenendo ben presente questa situazione, Sinistra e Libertà ritiene opportuno e doveroso proporre, all’Amministrazione Comunale ed alle forze poli
tiche presenti in Consiglio, di intraprendere nuove misure di aiuto a favore di coloro che in questo periodo e nei vari settori hanno perso il lavoro, o sono precari, cassintegrati, inoccupati cronici.
Aiuti concreti che dovranno prender corpo in una formale delibera in cui andranno individuati i servizi comunali (scuola, libri, trasporto, mensa, ecc...) attraverso i quali si potrà venire in aiuto delle tante famiglie che sono o che si troveranno in difficoltà economiche.
Sinistra e Libertà è convinta che questa sia solo una piccola iniziativa, un piccolissimo esempio di politiche sociali alla portata dell’Ente co
munale.
Si discutano le modalità, si rintraccino le risorse, si individuino i fruitori e si focalizzino i rami secchi della spesa pubblica: la risposta ai ceti più deboli è l’altissimo ruolo a cui la POLITICA è chiamata, specie nei momenti di crisi.
Importante è che non si perda tempo ulteriore.