altratella.it, che fare?

Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto

La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

martedì, dicembre 23, 2008

Merry crisis and happy new fear!

Merry crisis and happy new fear.(Buone crisi e felice nuova paura)

Questo “augurio” è stato mutuato dal movimento che sta mettendo a ferro e fuoco Atene e la Grecia.Un movimento spia del malessere sociale che in Grecia
ha raggiunto livelli tali da provocare reazioni
violente nel mondo
dell'università, dei lavoratori, degli insegnanti,ecc...Un movimento che ha una pratica politica(dettata dal contesto) molto lontana dalla nostra, ma che ben esprime il livello del conflitto. La crisi sta colpendo la Grecia su diversi piani(economico,sociale,..) , e non risparmia il resto del mondo globalizzato. Una crisi che, partita dal mondo finanziario e quindi virtuale, si sta trasferendo sempre in modo più preoccupante nell'economia reale. In Italia, a parte le infondate rassicurazioni del premier Berlusconi, il sistema accusa pesantemente le ricadute del crack finanziario. Le cifre parlano chiaro: sono già migliaia i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e altrettanti lo perderanno con l'anno nuovo: nulla di nuovo all'orizzonte!!

Una crisi che non ha precedenti e che mette a nudo le deboli fondamenta di un sistema economico dove speculazione e profitto stanno a monte di tutto e tutti. Dove lavoro e lavoratori sono considerati merce e numero da precarizzare a più non posso. Una precarietà che ha invaso le nostre vite, che va ben oltre la sfera lavorativa. Siamo soggetti al ricatto di un’occupazione a qualsiasi condizione, pena l’apartheid sociale. Siamo la carne della macelleria neoliberista, i frutti malsani del Dio Mercato osannato come portatore di progresso anche a sinistra, un mercato che ci sfrutta, ci inquina, ci soffoca, ci affama, ci lascia senza tutele. Che alimenta una guerra tra diseredati. Per chi prova ad opporsi nei luoghi di lavoro, per chi non china la testa davanti al padrone, per chi non accetta la dottrina aziendale, c’è il licenziamento, nella migliore delle ipotesi un reparto punitivo. Al capitale interessa la mutazione genetica delle identità sociali, per fare piazza pulita di qualsiasi forma di resistenza, di ogni focolaio d’antagonismo.

Una crisi senza precedenti dicevamo, prossimi alla bancarotta fraudolenta di un capitalismo assistito e parassita. Il costo di questo fallimento provano a farlo ricadere ancora una volta sui lavoratori e le lavoratrici. Complice un’informazione corrotta e serva del potere, passano provvedimenti legislativi per i quali è taciuta la reale portata che s’abbatterà senza distinzione su meno abbienti e ceti medi. Attaccano i diritti e la sicurezza, rendono sempre più flessibile il mercato del lavoro, riducono le prestazioni d’assistenza sanitaria gratuite, tagliano l’istruzione e i saperi. E per i disperati nulla di più di qualche centinaia di euro una tantum e lo stigma sociale della povertà esibita attraverso l’offensiva trovata della social card.

Le persone spaventate a morte da una misteriosa, inesplicabile precarietà dei loro destini e dalle nebbie globali che nascondono alla vista la loro prospettiva, cercano disperatamente i colpevoli delle loro tribolazioni e delle prove cui sono sottoposti. Le trovano, non sorprende, sotto il lampione più vicino, nel solo punto obbligatoriamente illuminato dalle forze della legge e dell'ordine (Zygmunt Baumann)

Un sistema che si autoalimenta diffondendo paure e creando avversari, una volta il nemico da combattere era il pericolo rosso che arrivava dall'est, oggi è il terrorismo contro cui si fanno guerre preventive, l'immigrato o il rom di turno che aspetta dietro l'angolo per farti violenze di ogni tipo.Senza sapere che l'Italia è tra i paesi meno insicuri al mondo e dove i reati sono in calo. La vera emergenza è la sicurezza si, ma quella sul lavoro: le morti bianche in Italia superano gli omicidi!

I perbenisti di turno esclameranno:”I soliti catastrofisti, pessimisti...neanche a Natale si risparmiano?”.Ebbene si, questi giorni per noi sono come il resto dell'anno. Perchè la passione non riposa. Mai.

Sacrica il volantino.pdf qui.

mercoledì, dicembre 10, 2008

Don Marcello Cozzi ad Atella

Ecco in video un riassunto dell'interessantissima e partecipata serata con il sacerdote don Marcello Cozzi, ad Atella, per la presentazione del libro "Quando la mafia non esiste" - Malaffare e affari della mala in Basilicata.


venerdì, dicembre 05, 2008

Vulture, uno schiaffo alla promozione turistica

La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - interviene in merito a quello che può essere definito un vero schiaffo all’azione dell'Agenzia di Promozione Turistica ed alla Regione Basilicata, incapaci di attuare politiche coordinate di salvaguardia ambientale e promozione turistica non di facciata. Questa volta è “Lonely Planet” - guida turistica tra le più famose e conosciute a livello mondiale - che sottolinea la “disordinata successione di bancarelle cariche di souvenir pacchiani, bar rumorosi e ristoranti non troppo raccomandabili”.

Insomma, “Lonely Planet” sconsiglia, calorosamente, i suoi lettori di frequentare Monticchio ed i laghi che, a ragione, possono essere considerati “il tangibile risultato di decenni di incuria e abusivismi avallati da Enti pubblici regionali e locali”. Gli stessi Enti che, non solo hanno boicottato per oltre 14 anni l’istituzione del parco regionale del Vulture, ma hanno consentito lo stravolgimento del Piano Paesistico di Monticchio e quello delle aree protette, con il risultato ben descritto dalle pagine della guida. C’è chi - non contento di uno schiaffo - rischia di prenderne altri, proponendo il Vulture e Monticchio tra i siti Unesco, ben sapendo che per poter ricevere questo ambito riconoscimento, necessitano prioritariamente azioni di salvaguardia dei beni ambientali e monumentali per il Vulture e Monticchio, attualmente inesistenti.

Da Ola

AltrAtella Profetica

Ancora una volta Altratella si è rivelata antesignana, lo è stata con la questione parco, con la questione rifiuti e, qualche giorno fa, lo è stata nel trattare la crisi socio-economica regionale(siamo sicuri che purtroppo, ancora una volta, si rivelerà tale anche per la questione legata al petrolio e alla sua estrazione nei nostri comuni).
L'ultimo post infatti anticipava, oltre che nel merito anche nei modi, un'approfondito dossier che sarebbe uscito solo qualche giorno più tardi, sul più autorevole e venduto giornale economico d'Italia, Il Sole-24 Ore.
Il quale, come possiamo vedere avrebbe titolato: "E' la crisi peggiore dal 1945".

Ci rammarichiamo solo del fatto che, in quell'articolo, il nostro moderno Foma Fomich, attraverso inutili e noiose giaculatorie, espresse in un politichese stretto stretto, tenta di convincere l'ignaro lettore che la crisi Lucana è figlia del momento di difficoltà che attanaglia tutto il mondo, prodottosi a partire quindi dal fallimento della Lehman Brothers(avvenuta alla fine di quest'estate).
Alché, un'arzillo abitante di Formazza, nella provincia del Verbano Cusio Ossola(al confine con la svizzera), potrebbe anche credere all'ipotesi tutta congiunturale della crisi avanzata dal nostro De Filippo.
Ma ai Lucani, le analisi del presidente reginale, appaiono subito in tutta la loro infingarda natura e ben sintetizzabili dal titolo del precedente post.
Ai lucani capita spesso infatti di assiste al Tg regionale, ebbene sono anni che essi aprono sempre con la notizia della chiusura della fabbrica X o con quella della messa in mobilità dei lavoratori dell'azienda Y o ancora con la notizia dell'ennesiomo sciopero/vertenza di rassegnati operai della crisi Z^n.
Dopotutto è noto che gli psicologi locali abbiano deciso di sconsigliarne la visione ai giovani lucani, soprattutto se ancora intenzionati e speranzosi di rimanere in regione.

La verità è che la crisi regionale è profonda, strutturale e affonda le sue radici nel paludoso terreno dell'incapacità politica, dopotutto i numeri parlano chiaro e non lasciano alcun margine di discussione:

- 9.000 sono gli emigrati negli ultimi 5 anni di cui 4.000, quasi la metà, solo nel 2007.
-La Basilicata è la regione italiana dove negli ultimi due anni hanno chiuso il maggior numero di imprese.
- Detiene, in percentuale, il record dei posti di lavoro perduti.
- Segna l’esodo più massiccio di emigranti negli ultimi tre anni.
- Il più drammatico crollo demografico del Sud.
- E’ l’unica regione dove sono negativi sia il saldo naturale sia quello migratorio.
- Primato nazionale, superando addirittura il Piemonte, dei giorni di cassa integrazione.
- In tre anni si è passati da una crescita del +3% ad una recessione -1%.
- L’indebitamento delle famiglie è esploso del 50%, come in nessun luogo.
- 152 sono le imprese a rischio da gennaio.
- 7.300 sono i posti di lavoro persi negli ultimi mesi.
- 6.000 i lavoratori in mobilità.
- 8.000 i posti a rischio entro la primavera.
- 10.000 i posti di lavoro a rischio nel 2009.
- 6 sono i mesi di stop che la Fiat teme per il prossimo anno.
- + 70% aumento della cassa integrazione nel 2008.
- +120% stima aumento cassa integrazione nel 2009.
- 13.500 erano gli addetti del distretto del Salotto nel 2006, oggi ne sono 3000.
- 62.000 erano gli occupati nell’industria nel 2004, oggi sono 51.000.
- 10% dei posti di lavoro persi nel 2006
- 13.00 posti di lavoro persi in Valbasento in un anno.
- 25% delle imprese hanno chiuso in perdita nel 2008, 1 su 4
- -40% calo del fatturato delle aziende negli ultimi 2 anni.
- 25% delle persone senza occupazione, 1 su 4
- 4 maschi attivi su 10, negli ultimi tre anni,sono emigrati.
- 8 immigrati extracomunitari su 10, spina dorsale di ciò che resta dell’agricoltura, cambiano regione entro un anno(vanno via anche loro…!sic)

Ps: Nel dossier de Il sole-24 Ore è presente anche un articolo sulla Cmd di Atella.Presto un post sull'argomento.

martedì, dicembre 02, 2008

Opinioni di un clown

Commentando l’approvazione della legge finanziaria regionale, il presidente della Regione, Vito De Filippo, aveva ancora il coraggio di annunciare: “La manovra finanziaria per il 2007 mette in campo rigore e sviluppo e consegna alla Basilicata opportunità di avanzamento generazionale, di competitività territoriale e di coesione sociale utili nella difficile sfida al futuro”.
Ricorda la storia di Noubo Sangrayban, ultimo soldato giapponese arresosi dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Fedele al proprio solenne giuramento di fedeltà all’Imperatore lottò nell’isola di Mindoro (Filippine) sino ad esaurire le munizioni, per poi imbracciare arco e frecce.
Solo nel gennaio 1997, ormai ottantacinquenne, decise esausto di consegnarsi ad una sconcertata missione scientifica occidentale.
De Filippo e Noubo, due irriducibili.
Un'altra analogia la si potrebbe fare con il Maestro della orchestra del Titanic che invitava a suonare nonostante il panfilo stesse affondando.
Perchè a guardare i numeri della Regione si ha proprio l'impressione che stia inabissandosi nelle tristi acque di un passato che credevamo superato.
Uno stillicidio di numeri e cifre più simili ad un bollettino di guerra che a quelli di una regolare Regione italiana:

- 590.000 sono gli abitanti.
- 700.000 sono gli emigrati all’estero.
- 9.000 sono gli emigrati negli ultimi 5 anni di cui 4.000, quasi la metà, solo nel 2007.
-La Basilicata è la regione italiana dove negli ultimi due anni hanno chiuso il maggior numero di imprese.
- Detiene, in percentuale, il record dei posti di lavoro perduti.
- Segna l’esodo più massiccio di emigranti negli ultimi tre anni.
- Il più drammatico crollo demografico del Sud.
- E’ l’unica regione dove sono negativi sia il saldo naturale sia quello migratorio.
- Primato nazionale, superando addirittura il Piemonte, dei giorni di cassa integrazione.
- In tre anni si è passati da una crescita del +3% ad una recessione -1%.
- L’indebitamento delle famiglie è esploso del 50%, come in nessun luogo.
- 152 sono le imprese a rischio da gennaio.
- 7.300 sono i posti di lavoro persi negli ultimi mesi.
- 6.000 i lavoratori in mobilità.
- 8.000 i posti a rischio entro la primavera.
- 10.000 i posti di lavoro a rischio nel 2009.
- 6 sono i mesi di stop che la Fiat teme per il prossimo anno.
- + 70% aumento della cassa integrazione nel 2008.
- +120% stima aumento cassa integrazione nel 2009.
- 13.500 erano gli addetti del distretto del Salotto nel 2006, oggi ne sono 3000.
- 62.000 erano gli occupati nell’industria nel 2004, oggi sono 51.000.
- 10% dei posti di lavoro persi nel 2006
- 13.00 posti di lavoro persi in Valbasento in un anno.
- 25% delle imprese hanno chiuso in perdita nel 2008, 1 su 4
- -40% calo del fatturato delle aziende negli ultimi 2 anni.
- 25% delle persone senza occupazione, 1 su 4
- 4 maschi attivi su 10, negli ultimi tre anni,sono emigrati.
- 8 immigrati extracomunitari su 10, spina dorsale di ciò che resta dell’agricoltura, cambiano regione entro un anno(vanno via anche loro…!sic)

Nemmeno la prima e la seconda guerra mondiale messe assieme devastarono demograficamente, a tal punto, la nostra regione.
Ma noi possiamo permetterci lo stesso di fornire l’80% del petrolio italiano, oltre il 10% del fabbisogno nazionale, facendo pagare alle compagnie petrolifere le royalties più basse del pianeta: 7% .
Meno di quanto paghino agli iracheni invasi, i conquistatori americani!
Cosa vuoi di più dalla vita.....?
Nulla, un Lucano non si aspetta proprio nulla dalla vita soprattutto nella sua regione.
Ci rivolgiamo agli ossequiosi epigoni e ai solerti sodali di tutte le forze che attualmente governano la nostra regione e che anche in questo momento, attraverso uno slancio di stoicismo estremo, sono convinti e riescono ancora a dichiarare: “tutto sommato, la regione è ben governata”. A tutti quelli che pensano che essa versi in invidiabili condizioni socio-economico-ambientali.
Ad essi sconsigliamo vivamente la lettura di questo articolo, perché rischierebbe di minare e turbare il loro stato comatoso di beata serenità che in fin dei conti rimane l'unica forma di possibile consolazione in questa regione.