Ci risiamo. Per la terza volta in 4 amministrazioni consecutive c’è il ritorno del commissario prefettizio al Comune di Atella.
C’è poco da dire: la caduta dell’amministrazione comunale, dettata da una difficoltà nel “gestire” gli interessi particolari di cui i componenti della medesima sono portatori, lascia un vuoto ed uno sconforto nella società atellana.
Una cittadina, Atella, che da oltre un decennio si vede amministrata dalle solite persone e famiglie che in maniera diretta o indiretta siedono nella stanza dei bottoni della comunità angioina.
In primavera si ritornerà alle urne per designare la nuova compagine amministrativa ed è necessario invertire la rotta, tagliare col modus operandi delle passate amministrazioni. Ma come sarà possibile mettere in atto questo cambiamento? L’impresa non è semplice, anzi…ma i semi di speranza vanno coltivati, curati e, alla fine, raccolti.
Innanzi tutto è urgente che l’intera comunità si mobiliti, non solo nel periodo pre e durante l’elezioni, ma ancorpiù dal momento in cui la neo amministrazione andrà ad insediarsi attraverso un’operazione di “partecipazione-vigilanza”.
La società, con un invito particolare a donne e giovani, deve sentirsi parte attiva della politica comunale(almeno quella!) e intraprendere nel periodo pre-elettorale un percorso condiviso e democratico che partorisca i candidati e i programmi, o almeno i punti-cardine che i nuovi amministratori dovranno affrontare.
Queste azioni non possono che nascere da formule e modi di intendere e fare politica innovativi, attraverso processi di partecipazione, discussione, dibattito...più larghi e aperti possibili.
Bisogna essere tutti, nessun escluso, protagonisti di un’Atella nuova, fattiva, civile, propositiva, cercando percorsi di fiducia e di speranza. Ritrovare e/o alimentare l’amore per il proprio paese, misurarsi con le sue patologie, denunciarne i mali e le devastazioni, offrire soluzioni ai problemi, riconoscerne bellezze e risorse.
Passare dalle parole ai fatti perché non basta predicare in una terra di predicatori inconcludenti. Per incidere ed essere credibili bisogna predicare e praticare. Raccontare e fare. Denunciare e proporre. Dire e testimoniare.
Costruire, attraverso un’altra politica, un Atella altra da quella conosciuta finora, dove gli atellani non si adattano alle stato delle cose, e danno una risposta forte ad una classe politica incapace di governare e di concepire un’idea positiva della cittadina, dove, da domani, gli uomini del malaffare, i politicanti e i clienti si sentiranno meno tranquilli e meno invincibili.
Partecipa, pensa e vota.
Renditi protagonista del futuro della tua comunità.