altratella.it, che fare?
Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto
La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano
Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto
AAA acque minerali lucane in svendita
Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto
Il tuo voto ad un uomo così
"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo politico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insediato al posto di potere egli ti poteva garantire una raccomandazione, la promozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i parlamenti e le assemblee regionali e comunali degli uomini peggiori, spiritualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla società.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".
Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)
mercoledì, maggio 27, 2009
PRATICHE LOCALI per fronteggiare la CRISI GLOBALE
venerdì, maggio 22, 2009
Woodcock: "La Basilicata è il Kwait d'europa"
«Sto per lasciare la Basilicata. Dopo quasi dieci anni, mi trasferisco a Napoli nella mia città d'origine»: queste le parole del pm più famoso d'Italia, HenryJohn Woodcock, ad Atella per l'incontro conclusivo sul progetto "Educazione alla cittadinanza per vivere insieme". Un lavoro svolto con i ragazzi delle classi I e III B della scuola media cittadina. «Dopo tanti anni ho imparato ad amare questa regione, i suoi abitanti - dice Woodcock ai giovani con un filo di commozione - così non posso non cogliere questa occasione per esortare gli abitanti lucani adacquisire una nuova consapevolezza dei tesori di cui dispone la Basilicata che potrebbe diventare il Kuwait d'Europa». Una terra che possiede «tre tesori impagabili: petrolio, acqua e vino». Quello di Woodcock è un invito a darsi da fare e non sottovalutare le potenzialità del nostro territorio. Guardando con occhi esterni, infatti, è impossibile non chiedersi come avendo a disposizionetutte queste caratteristiche la nostra sia ancora una regione povera. Il messaggio forte è stato fatto proprio dai ragazzi della scuola media di Atella che coordinati dai professori Margherita Petrino e Franco Ruggiero hannorealizzato un progetto complesso composto da una serie di eventi susseguiti regolarmente a partire dal 18 marzo. Incontri che hanno visto protagonista oltre il magistrato anglo napoletano e per acquisizione ormai lucano, anche il giudice della corte d'Appello di Potenza Alberto Iannuzzi e lo psicologo Michele Dinardo. Affrontando i temi di giustizia, uguaglianza, legalità, bullismo i giovani studenti hanno imparato a lavorare in team ed hanno acquisito una nuova consapevolezza. Legalità come concetto relativo«che può dire tutto e niente» dice Woodcock portando l'esempio del principio di legalità che negli anni '30 con le leggi razziali. «In quel periodo il principio di legalità imponeva ad un giudice di osservare la legge razziale - spiega Woodcock che aggiunge - io non avrei più fatto il giudice». Ianunzzi sottolinea l'importanza dell'istituzione "scuola" come prevenzione dell' illegalità. «La magistratura ha un carattere repressivo» dice. «Interviene nelmomento in cui l'illecito è stato già commesso. La scuola, invece, può prevenire la formazione di futuri criminali inculcando nei ragazzi una cultura improntata alrispetto» ricordando le parole di Falcone sulla necessità per l' Italia di un esercito di insegnanti. Rifiuto dell'illegalità che avviene tramite una maggiore consapevolezza e coerenza per riuscire passare dalle affermazioni ai fatti.Woodcock ha poi un consiglio da dare a tutti i ragazzi: «Mantenere e conservare sempre la capacità di indignarsi». L'indignazione come «antidoto fondamentalecontro la cultura pressappochista del così va perché così deve andare». La capacità di indignarsi non solo di fronte ai casi eclatanti. «Ci sono tanti altri casi gravi che però suscitano meno scandalo perché possono sembrare più banali, come i concorsi pubblici truccati. Se si entra nell'ordine di idee che alcune distorsioni sono la normalità è finita». «I ragazzi - conclude Woodcock - hanno ancora le risorse e le energie per indignarsi».
Tratto da Il Quotidiano della Basilicata
giovedì, maggio 21, 2009
mercoledì, maggio 20, 2009
Appello: "Non trasformate la Basilicata in colonia energetica e pattumiera d'Italia"
Per aderire all'appello come associazione, comitato e movimento: adesioni@olambientalista.it
Per aderire come cittadino: http://firmiamo.it/salviamolabasilicata
Grazie a tutti.
Di seguito il video dell'azione dimostrativa di Greenpeace a Scanzano Jonico contro il deposito di scorie nucleari:
domenica, maggio 10, 2009
Franitalia
Il mio viaggio continua. Questa volta non in automobile attraverso frane e smottamenti lungo la declassata(di nome e di fatto) SS93, oggi strada provinciale, ma in treno, nel declassato Eurostar, oggi Eurostarcity(un nome nuovo e prestigioso per un treno vecchio, un bluff insomma). La frana è ancora lì dove l'avevamo lasciata, causa amministratori comunali e provinciali (degni protagonisti delle più surreali novelle pirandelliane) impegnati in ardui equilibrismi diplomatici al fine di designare i candidati per le imminenti elezioni amministrative ( ma non venivano acclamati a gran voce dai comitati cittadini dei partiti?) e causa Protezione Civile impegnata in Abruzzo. I civili di Atella, Filiano e viciniori possono attendere a meno di un provvidenziale terremoto che ci permetta di ricostruire, oltre ai pollai, come successe nel 1980, anche le strade (chi non ha tirato su il palazzo di 2 piani laddove prima del sisma c'era la capanna della legna o il granaio di 3 metri per 2?). Fino ad un anno fa chi viaggiava sulla tratta Lecce-Milano sedeva sulle comode poltroncine dei treni Eurostar, treni veloci e piuttosto confortevoli, oggi invece viaggia sopra un brand. Gli Eurostarcity altro non sono che i treni sui quali i miei genitori raggiungevano Milano 35 anni fa con il marchio “Eurostar” dipinto sulla carrozzeria. Hanno preso i vecchi treni che in Francia, Germania e Spagna hanno distrutto per dignità e per rispetto dei loro cittadini o esposto nei musei delle antichità , gli hanno dato una mano di vernice, hanno “brandizzato” le fiancate (per giustificare il prezzo del biglietto, quello si “eurostar”) e privi del benché minimo ritegno vendono posti su questi treni- truffa. Trenitalia come Alitalia, un nome una garanzia. Fosse successo in un paese normocivilizzato ci sarebbero state le barricate e le rivolte dei cittadini sbeffeggiati, in Italia invece quello che conta è il marchio, la firma, il brand impresso a caratteri giganteschi così come gigantesco è il vuoto nelle menti. Lo sanno bene gli esperti di marketing che sono riusciti a trasformare, escogitando un nome evocativo, delle tradotte in treni superlusso, senza provocare l'indignazione di chicchessia. Che fine hanno fatto i veri Eurostar? Con un colpo di bacchetta magica sono diventati i Freccia Rossa ( in Italia basta un barattolo di vernice per progredire) della nuovissima Alta Velocità italiana. I treni sono sempre gli stessi, i prezzi sono stati moltiplicati per 3. Sapete chi altro è stato declassato da tempo? Noi. Da persone con una dignità e una mente pensante a bipedi con il bancomat.
Un viaggiatore stanco
sabato, maggio 09, 2009
Atella ovvero "Leonia"
La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall’involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal piú perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime ilastrocche dall’ultimo modello d’apparecchio.
Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio.
Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali l’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: piú che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità. Certo è che gli spazzaturai sono accolti come angeli, e il loro compito di rimuovere i resti dell’esistenza di ieri è circondato d’un rispetto silenzioso, come un rito che ispira devozione, o forse solo perché una volta buttata via la roba nessuno vuole piú averci da pensare.
Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede: fuori della città, certo; ma ogni anno la città s’espande, e gli immondezzai devono arretrare piú lontano; l’imponenza del gettito aumenta e le cataste s’innalzano, si stratificano, si dispiegano su un perimetro piú vasto. Aggiungi che piú l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, piú la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermentazioni e combustioni. E’una fortezza di rimasugli indistruttibili che circonda Leonia, la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne.
Il risultato è questo: che piú Leonia espelle roba piú ne accumula; le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere; rinnovandosi ogni giorno la città conserva tutta se stessa nella sola forma definitiva: quella delle spazzature d’ieri che s’ammucchiano sulle spazzature dell’altroieri e di tutti i suoi giorni e anni e lustri.
Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell’estremo crinale, immondezzai d’altre città, che anch’esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti. Forse il mondo intero, oltre i confini di Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’una e dell’altra si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano.
Piú ne cresce l’altezza, piú incombe il pericolo delle frane: basta che un barattolo, un vecchio pneumatico, un fiasco spagliato rotoli dalla parte di Leonia e una valanga di scarpe spaiate, calendari d’anni trascorsi, fiori secchi sommergerà la città nel proprio passato che invano tentava di respingere, mescolato con quello delle città limitrofe, finalmente monde: un cataclisma spianerà la sordida catena montuosa, cancellerà ogni traccia della metropoli sempre vestita a nuovo. Già dalle città vicine sono pronti coi rulli compressori per spianare il suolo, estendersi nel nuovo territorio, ingrandire se stesse, allontanare i nuovi immondezzai.
Italo Calvino
venerdì, maggio 08, 2009
L'ambiente chiama.Atella risponde?
Di seguito un articolo e un video sul tema dei rifiuti riferito al comune di Capannori (Lucca), un municipio membro dell'associazione dei comuni virtuosi e all'avangurdia in Italia in quanto a trattamento rifiuti e sostenibilità ambientale. Ad Atella, invece, si opta per l'ampliamento della discarica, in controtendenza rispetto a quelle che sono le scelte di buon senso dettate dall'emergenza rifiuti e che vanno in direzione della salvaguardia ambientale. Buona lettura.
65.000 bottigliette in meno!
Altre diciannove scuole del comune di Capannori (LU) non utilizzeranno più l’acqua minerale imbottigliata bensì quella dell’acquedotto, che nelle mense sarà servita in brocche di vetro messe a disposizione da “Acque spa”.Si estende, così, a circa altri 2.100 studenti il progetto “Acqua Buona” promosso dal Comune di Capannori assieme alla società Acque e già attivato con successo a livello sperimentale in alcune scuole.“Grazie a questo progetto – spiega l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci – vogliamo promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto, che è buona e che viene sottoposta a controlli più frequenti e rigidi rispetto a quella minerale. L’acqua è un bene comune e l’uso dell’acquedotto, oltre ad essere più sicuro, è molto più sostenibile a livello ambientale. Nel primo anno di sperimentazione abbiamo risparmiato oltre 10 mila bottiglie di plastica e con questa estensione arriveremo a risparmiare ogni anno lo smaltimento di oltre 65 mila bottiglie di plastica.”Le nuove scuole che hanno aderito al progetto, grazie a una convenzione stipulata ieri (lunedì 4 maggio) dall’amministrazione comunale, sono quelle dell’infanzia di Badia di Cantignano, Borgonuovo, Camigliano, Castelvecchio di Compito, Colognora di Compito, Guamo, Lammari, Lappato, Marlia e San Leonardo in Treponzio, primarie di Camigliano, Colle di Compito, Guamo, Lammari, Marlia, Massa Macinaia, Segromigno in Monte, San Ginese di Compito e la media di Camigliano.Per garantire la sicurezza dell’acqua, “Acque” compirà un monitoraggio pressoché costante su campioni di acqua dell’acquedotto e le analisi verranno pubblicate all’interno della scuola per dare conoscenza a tutti dell’ottima qualità dell’acqua erogata. Verranno poi effettuati incontri di spiegazione con tecnici ed esperti del settore con i ragazzi, gli insegnanti e i genitori interessati.Fino a oggi il progetto “Acqua Buona” era stato attivato in tre scuole: quella dell’infanzia e la primaria di Lunata e la media di Lammari.