altratella.it, che fare?

Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto

La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

sabato, giugno 27, 2009

Spett.le Cardinal Bagnasco...

Questa lettera, scritta da don Paolo Farinella, prete e biblista della diocesi di Genova al suo vescovo e cardinale Angelo Bagnasco, è stata inviata qualche settimana fa e circola da giorni su internet. Riguarda la vicenda Berlusconi, vista con gli occhi di un sacerdote. Alla luce degli ultimi fatti e della presa di posizione di Famiglia Cristiana che ha chiesto alla Chiesa di parlare, i suoi contenuti diventano attualissimi.

Egregio sig. Cardinale,

viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.

Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di "frequentare minorenni", dichiara che deve essere trattato "come un malato", lo descrive come il "drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio". Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell'omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull'inazione del suo governo. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la "verità" che è la nuda "realtà". Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell'Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi "principi non negoziabili" e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono "per tutti", cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all'integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un'assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi "parlate per tutti"? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l'immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E' forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l'attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l'8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell'inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra a stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull'odio dell'avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con "modelli televisivi" ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l'altro 50% sotto l'influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d'interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa?

Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita "dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale"? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall'eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l'etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant'Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché "anche l'imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa". Voi onorate un vitello d'oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da "mammona iniquitatis", si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d'oro? Quando il vostro silenzio non regge l'evidenza dell'ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: "troncare, sopire ... sopire, troncare".

Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? "Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo ... si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest'urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti... A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire" (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una "bagatella" per il cui perdono bastano "cinque Pater, Ave e Gloria"? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: "Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix" (La Stampa, 8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l'integerrimo sant'Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell'imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei "per interessi superiori", lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di "emergenza educativa" che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei "modelli negativi della tv". Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l'arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del "velinismo" o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull'altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l'Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all'Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: "Non licet"? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro "tacere" porta fortuna.

In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Genova 31 maggio 2009
Paolo Farinella, prete

domenica, giugno 21, 2009

Gli indifferenti


Una proposta: chiediamo in prestito 4 o 5 carrette del mare a quei gentiluomini che gestiscono il traffico di disperati nel Mediterraneo, rastrelliamo tutti i mantenuti dalla criminalità politica e li imbarchiamo verso le coste africane. Se i paesi africani non ce li rispediscono indietro indignati, noi chiediamo di fare a cambio. In Italia vengono tutti i cittadini dei paesi africani che desiderano vivere qui e noi gli mandiamo i nostri. Gli mandiamo tutti quelli che con l'avvicinarsi dell'età lavorativa scendono in campo, non nel senso di campo di coltivazioni (magari) ma nel senso che scoprono la vocazione per la politica, tutti quelli che si annoiano negli uffici dei palazzi governativi perché dopo aver letto il giornale e aver navigato su internet non sanno come trascorrere il tempo fino al timbro di uscita, tutti quelli che dopo anni di ignavia e di tedio passati, nei loro miseri paeselli, a lucidare la carrozzeria della loro Mercedes di quarta mano (orgoglio meridionale) coronano il loro sogno di indossare la Divisa ( i sogni però si pagano in contanti), tutti quei “professionisti” che li lasci ingegneri e li ritrovi sindaci ( perché da “semplici” ingegneri dovrebbero farsi il culo per guadagnare in quanto il guadagno sarebbe proporzionato alle capacità), tutti quei dipendenti ospedalieri che si moltiplicano in modo esponenziale come funghi in autunno (nei paesi dove ce n'è uno, dopo tanticchia triplicano). Potremmo imbarcare anche le ronde nere e le ronde verdi, ma saremmo costretti a buttarli a mare perché neanche il Nyanmar gli darebbe asilo politico.
Ma come fanno gli Italiani brava gente a non arrossire di vergogna quando starnazzano che il clima di insicurezza è dovuto alla presenza di stranieri? Come può il paese leader mondiale per esportazione di organizzazioni criminali sanguinarie e pericolose blaterare di romeni ladri e africani spacciatori con l'aggravante dell'abbronzatura? La rovina dell'Italia è l'italiano medio. Colui che si sveglia la mattina e fa colazione mentre il TG5 opera il quotidiano lavaggio del cervello, va a lavoro a bordo di tutti i suoi risparmi, giace al bar per almeno 1/3 della sua giornata, quando non guarda la partita si preoccupa che i figli crescano idioti e maleducati come lui, non ha mai letto un libro ma con la proverbiale prosopopea dell'ignorante dà lezioni su tutto e giunta la sera, sazio e appagato della sua nullità, si gode lo spettacolo televisivo delle meravigliose avventure di miserabili come lui. Dopo ciò che è successo a Napoli il 26 Maggio scorso, quando un italiano incontra un romeno dovrebbe abbassare lo sguardo e sentirsi sconfitto.

P.S. Se a qualcuno dovesse prendere fuoco la coda di paglia può addebitare l'incendio alla sua viltà e non certo all'autore del post.

mercoledì, giugno 17, 2009

Avanguardia Italiana

Un mese fa un artista tedesco ha vinto una gara bandita dalla città di Berlino per l'istallazione di una scultura in una piazza della bellissima e modernissima città tedesca. Il progetto consiste in una montagna di terra. L'artista si dava per sconfitto in partenza, data la natura provocatoria della sua opera, invece ha battuto la concorrenza ed ha inaspettatamente vinto.
Possiamo affermare(con la dovuta cautela) che il suddetto artista abbia intrapreso, mentre l'idea per la sua scultura era ancora allo stato larvale, un viaggio alla scoperta delle bellezze storico-architettoniche (peraltro tenute e curate magnificamente) della Basilicata. Durante il suo peregrinare, egli si è imbattuto nel borgo quattrocentesco di Atella, dove l'idea-larva è sbocciata ed è divenuta farfalla.
Difronte al cumulo di terra dovuto alla frana di 3 mesi fa sulla provinciale il nostro turista teutonico ha trattenuto a stento le lacrime, di gioia ovviamente. Gli amministratori locali (Comune, Provincia, e chi peggio ne ha più ne metta) si erano impossessati dell'idea e avevano installato un'opera uguale non in una piazza ma addirittura lungo una strada aperta al traffico automobilistico, quando si dice l'Avanguardia. Questo è ciò che ha pensato l'ingenuo artista, avvezzo a pensare dal point of view di un tedesco (mai avrebbe potuto immaginare che fosse solo malaffare politico e arroganza del potere). Purtroppo noi sappiamo che la realtà è diversa. La realtà è che noi versiamo dei soldi allo Stato sotto forma di tasse, soldi che lo Stato dovrebbe restituire ai suoi cittadini sotto forma si strade percorribili (ho detto strade percorribili, non tratturi regi asfaltati), welfare ( che vuol dire assistenza agli indigenti e non truffa aggravata), adeguata politica sanitaria votata all'assistenza dei malati ( che non si traduce in ufficio di collocamento per clientes il cui scopo nella vita è quello di passeggiare lungo i corridoi degli ospedali con la divisa da OS) etc etc.
Qualcuno è in grado di spiegare a chi è finito contro la frana per evitare i TIR come mai, nonostante le Giunte Comunali e gli uffici della Provincia pullulino di ingegneri, architetti e geometri, per rimuovere la “scultura” debbano passare mesi? In che modo si possono giustificare ai cittadini queste presenze professionali oltremodo numerose negli apparati di potere se non avvalendosi del soi-disant valore aggiunto di cotanti fior di progettisti? ( non pretendiamo che smettiate di scambiarvi gli appalti tra Comuni, io do un appalto a te nel mio Comune e tu lo dai a me nel tuo, vogliamo semplicemente che ci liberiate la provinciale così non stiamo lì a menarvela e potete continuare a fare gli accattoni con la mano tesa verso colui che vi ha blindato nel posticino tranquillo che vi assicura lo stipendio).
Ha ragione chi disse: dai ad un italiano il posto di lavoro fisso e una squadra di calcio vincente e non desidererà niente altro.

Anonimo

mercoledì, giugno 10, 2009

Risultati europee e provinciali

PROVINCIALI
  • Per il dato generale della provincia di Potenza clicca qui
  • Per i risultati nel collegio di San Fele, comprendente i comuni di Atella, San Fele, Ruvo del monte e Filiano clicca qui
  • Per il risultato nel solo comune di Atella clicca qui

EUROPEE

  • Per il dato nazionale clicca qui
  • I risulati della regione Basilicata li trovi qui
  • Il dato nel comune di Atella qui

venerdì, giugno 05, 2009

SOGNO QUINDI ESISTO

Il video della manifestazione di chiusura della campagna elettorale di Nichi in Puglia-Piazza Prefettura, Bari, 4 Giugno.




Alle europee(scheda arancione) vota così:

mercoledì, giugno 03, 2009

Appello al voto

Avremmo voluto mostrare, attraverso la proiezione della Video-Inchiesta “L’anticasta-L’Italia che funziona”, come anche in Italia esistano esperienze amministrative dove la politica riesce ad infondere ancora fiducia nei cittadini attraverso scelte coraggiose e di discontinuità…ma il maltempo lo ha impedito.

Avremmo voluto mostrare che non è vero come molti vanno dicendo ormai da tempo: i politici sono tutti uguali!Esistono realtà dove gli amministratori, insieme ai cittadini, hanno innescato percorsi virtuosi, e dove le persone credono nella possibilità di migliorare le cose a partire dalla propria abitazione, dal proprio comune.

Alcune delle iniziative contenute in questo video erano parte integrante del programma amministrativo con cui la Sinistra atellana s’è presentata alle scorse elezioni amministrative, presentando come candidata sindaco Francesca Ruggiero.
Quali le proposte nel nostro programma amministrativo?
1. raccolta differenziata porta a porta o domiciliare
2. il mercato contadino
3. mobilità sostenibile
4. e il metodo di governo della democrazia partecipata, tanto per citarne alcune…

Nuovi stili di vita consapevoli e modus operandi della politica che vorremmo acquistassero voce in Provincia e in Europa, e questo giustifica la nostra scelta di sostenere Ilario Bochicchio con Sinistra per la Basilicata, candidato consigliere provinciale, e di votare Sinistra e Libertà alle europee.

Molti girano per case e strade pregando di non sprecare voti, di votare per chi ha buone probabilità di essere eletto…chi spruzza giovanilismo da tutti i pori, chi invoca il voto a suon di moderatismo…potranno esortarci con ogni pretesto, ma non ci distrarranno mai dalla necessità e dalla voglia di cambiare davvero le cose, non possono spaventarci dalla facoltà di sognare perché, come scriveva un filosofo, 'finché ho un desiderio ho una ragione per vivere'.

lunedì, giugno 01, 2009

FIAT DI MELFI, INTERVENGA IL GOVERNO PER SBLOCCARE ASSUNZIONI PRECARI

Mentre si gioca a risiko sui giornali con fabbriche e stabilimenti di Opel, Fiat, Chrylser, nella nostra provincia dell’Impero, il vecchio “prato verde” di Melfi, a cavallo tra Lucania e Puglia,
si sta consumando una vicenda emblematica della fase attuale dell’internazionalizzazione dell’industria dell’auto.
I lavoratori Fiat Sata sono chiamati via Sms per lavorare o meno a causa dello sciopero in corso nelle fabbriche dell'’indotto: ad esempio, gli operai della Plastic Components (ex Ergom) come quelli dell’intera galassia indotto Fiat scioperano da una settimana per imporre la riassunzione dei lavoratori interinali licenziati a Melfi, cioè nell’unico stabilimento nel quale la produzione “tira”.E il Governo continua a tacere, lasciando allo sbando il futuro di migliaia di occupati nel settore auto.
I lavoratori, in una fase drammatica per i loro redditi e l’occupazione, offrono un esempio straordinario di coscienza e di solidarietà. Scioperano per una causa, che in un momento come questo si definirebbe incomprensibile: il diritto al lavoro di un gruppo di precari che per tre anni hanno sperato di vedere stabilizzata la loro condizione.È doveroso sostenere la lotta dei lavoratori interinali e di quelli che in questi giorni si stanno mobilitando al loro fianco.È indecente che ad una Fiat impegnata in trattative a largo raggio sullo scacchiere mondiale sia consentito di incassare prebende di Stato ed incentivi di vario titolo, scaricando a buon mercato i suoi esuberi.
È necessario che le forze democratiche comprendano il valore generale di questa battaglia e la sostengano: sui pochi interinali lucani di oggi si misura l’atteggiamento che l’azienda assumerà, in autunno, per le migliaia di lavoratori cassintegrati italiani di domani. Chiamiamo il ministro Scajola a battere un colpo sulla questione, che è dirimente per il futuro dei nostri lavoratori e sarà di esempio anche in tutta Europa.