altratella.it, che fare?

Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto

La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

domenica, agosto 31, 2008

RICOMINCIAMO MALE

Secondo Richard Harkness, del New York Times:
"Dicesi Commissione un gruppo di svogliati, selezionati da un gruppo di incapaci, per il disbrigo di qualcosa di inutile".

Le amministrazioni si insediano, scorrono, vengono commissariate.
Come l’araba fenice risorgono dalle loro ceneri, e il ciclo ricomincia, ma nonostante questo fenomeno di presumibile palingenesi, è triste prendere atto che i mali amministrativi restano immutati, sempre li, sempre gli stessi.
Ereditati, pare irrimediabilmente, di amministrazione in amministrazione, alla stessa maniera in cui veglia, apparentemente immutata nonostante il susseguirsi interminabile delle generazioni, la volta celeste sulle teste degli uomini.
Ci saremmo attesi che la neo-insediata amministrazione avesse imposto, almeno con i primi atti, una svolta alla pratica amministrativa a cui ci avevano abituati.
Ci saremmo aspettati che i primi atti rappresentassero, anche solo simbolicamente, il concretizzarsi di una parte di quei principi su cui si ispirava e imperniava il loro programma amministrativo, e che in fondo erano e sono patrimonio comune e condiviso di qualsiasi moderna forza politica: la riduzione della spesa pubblica, lo snellimento della burocrazia amministrativa, l’abbandono delle vecchie pratiche clientelari e l’ammodernamento della macchina amministrativa.
Al contrario siamo costretti a prendere atto, con rammarico, che i primi provvedimenti, cioè la reintroduzione della commissione edilizia e di quella tecnica (atta a formulare parere nei riguardi delle pratiche ai sensi della Legge n.219/81), non solo disattendono parte di essi, bensì, cosa assurda, tutti e contemporaneamente quei moderni e condivisi principi, ma addirittura li contraddicono.
La scelta di revocare le delibere attraverso le quali il commissario sopprimeva le due commissioni, edilizia e tecnica, avendone ravvisato l’inutilità, ci sembra sbagliata oltre che anacronistica, oltretutto in evidente contraddizione con “una attenzione costante alle possibilità di semplificazione delle procedure” dichiarate nell’ultimo opuscolo.
Dopo tutto egli aveva semplicemente accolto l’indirizzo fornito da una legge formulata dal Governo Regionale, quindi ritenuta opportuna dai vostri stessi partiti, che riconoscevano la necessità di procedere verso uno “snellimento e semplificazione delle procedure”, e quindi di sopprimere i suddetti organi consultivi (di cui quello tecnico speciale, ma siamo in Italia e questa categoria ovviamente può valere anche dopo 30 anni), sia per esigenze di semplificazione e snellimento dell’attività amministrativa, ma ancor di più per conseguire un risparmio di spesa.
Le motivazioni addotte dall’attuale amministrazione per motivare la scelta di reistituire le commissioni, ci appaiono insufficienti e comunque non condivisibili nel merito, ancora meno condivisibili se si considera che tutte le amministrazioni comunali, anche quelle con condizioni urbane e di ricostruzione ben più complesse e articolate delle nostre hanno soppresso o sono in procinto di sopprimere quanto prima questi organi consultivi.
Crediamo che lo Stato Italiano soffra parecchi mali e che la commissione edilizia e tecnica 219/81, emblematicamente, rappresentino gli strumenti amministrativi che forse condensano e sintetizzano più di tutti in sé buona parte di questi mali.
Esse non fanno altro che costituire l’ennesimo carrozzone che affolla la già ingarbugliata e fitta rete di organi preposti a concedere pareri che quotidianamente si sovrappongono e si accavallano in un surreale mikado di competenze.
Ingolfano ulteriormente la già di per sé farraginosa trafila burocratica cui il cittadino è costretto, ingiustamente, per qualsiasi bisogno amministrativo, altro che snellimento o semplificazione.
Costituiscono un costo aggiuntivo ed ingiustificato in primo luogo per la presenza di un Ufficio Tecnico Comunale che risulta pienamente competente su questo tipo di attività, in secondo luogo per le “difficoltà economiche ereditate” giustamente rammentate nell’opuscolo destinato ad illustrare le linee programmatiche.
Ed in ultimo, ma non per questo meno importante, la questione trasparenza, le suddette commissioni si sono sovente rivelate strumenti formidabili e consolidati per procurarsi o consolidare clientele.
E’ per sgombrare il campo da qualsiasi sospetto od equivoco futuro che chiediamo che venga ritirata la loro istituzione.
Chiediamo che sia la neutrale competenza dei tecnici a garantire l’esecuzione e il rispetto di chiare ed inequivocabili regole uguali per tutti, e non la discrezione o il capriccio, di volta in volta, di qualche sodale di partito o dell’emissario del gruppo di interessi di turno.
Auspicando su questo tema, un pacato e sereno confronto con la maggioranza, desideriamo chiudere con una diagnosi di Vitaliano Brancati che a noi pare sempre attuale:
"L'Italia non si stanca mai di essere un paese arretrato. Fa qualunque sacrificio, persino delle rivoluzioni, pur di rimanere vecchio"

Per scaricare il volantino in formato .pdf clicca qui.

C’E’ ANCORA SPAZIO PER LA SINISTRA NELLA SOCIETA’ ATTUALE?

Sempre più chiusi negli accoglienti salotti delle nostre case, tesi unicamente ad aumentare il numero di pollici dell’ultimo televisore ultrapiatto, e sempre più preoccupati delle vicende economiche (intese nel senso più privatistico ed utilitaristico che il termine possa assumere: il lavoro dei figli, la crisi delle ultime settimane del mese) abbiamo smesso di occuparci e preoccuparci anche della politica.

Quasi, questa, fosse divenuta un’ancella umile da relegarsi, come riempitivo, ad ospite dei dibattiti in tivù. Dimenticando, in tal modo, che è proprio la politica il motore primo capace di portare a soluzione i problemi di interesse generale: questo è il suo vero obiettivo e la sua vera anima!

Secondo Platone, 2500 anni fa, la politica si identificava nella corretta amministrazione della cosa pubblica. Il tempo, con una fortissima accelerazione negli ultimi due secoli, ha revisionato di molto lo scarno concetto platonico (anche se, ad onor del vero, applicato in modo scientifico ai giorni nostri sarebbe stata una vera e propria manna) ed oggi, infatti, dalla politica pretendiamo molto di più: vogliamo che si interessi del benessere pubblico, della sanità, dell’aiuto ai più bisognosi, che si prodighi per le aree industriali in difficoltà, che sia di supporto alle nostre imprese e che pubblicizzi il made in italy in tutto il mondo; ci auguriamo che spali la neve sul marciapiede di casa e che ci ricostruisca l’abitazione distrutta dal terremoto, che porti la scuola pubblica ai livelli di eccellenza di quella a pagamento destinata a pochi eletti, che garantisca correttezza nei concorsi pubblici, che assicuri legalità negli appalti e contenimento della spesa.

Insomma, tutte queste aspettative, oggetto di continue lagnanze in pubblico e in privato, rappresentano l’ideale di politica. Tutti le reclamano.

Stranamente, però, nel chiuso della cabina elettorale l’idealismo si annacqua, il benessere pubblico sbiadisce e si comincia a ragionare sulle utilità e sui bisogni personali: ci assalgono i dubbi, ci ricordiamo degli amici degli amici, rammentiamo a noi stessi che in fin dei conti è giusto che ognuno pensi prima a se stesso e ai propri cari (sennò è chiamato pure fesso!). In breve, si piomba in una lucida schizofrenia che porta, appena fuori dal seggio elettorale, a gridare nuovamente contro lo sfascio, contro la casta, contro i privilegi, contro le raccomandazioni.

Il guaio è che, siccome questa schizofrenia ha contaminato larghe fasce della popolazione, non è più nemmeno vista come una malattia e nemmeno come una anomalia: è la nuova pelle del cittadino post moderno portatore sano di un “idealismo pubblico” e “un’anarchia in privato”.

E’ cambiata la mentalità, certo, e risultano allentate se non proprio disgregate le remore morali. I Partiti politici stentano molto a imboccare la strada del cambiamento, avvitati su posizioni assolutamente autoreferenziali. Anzi, per dimostrare tutta la loro modernità cambiano continuamente ragione sociale; ma così facendo si limitano a coprire le ulcere con un vestito nuovo.

Sarà lungo, forse lunghissimo il percorso per uscire da questo pantano: parafrasando Cavour verrebbe quasi da dire che l’Italia è fatta (anche se qualcuno sta giocando pericolosamente allo sfascio) ma gli italiani sono da “rifarsi”.

I Partiti ed il loro esempio saranno fondamentali nel prossimo futuro, a partire dalla scelta delle candidature arrivando al controllo sull’operato degli eletti.

Ecco perché a sinistra si continua a pensare, sganciati da radicalismi di sorta e consapevoli degli effetti perniciosi di un’ideologia che nella prassi ha mostrato i suoi lati peggiori, certi che i danni strutturali attuali sono da imputarsi quasi per intero ad una cultura che un poco per volta ha portato a pensare che “le cose di tutti non appartengano ad alcuno”, che l’unica via d’uscita debba passare per un profondo ripensamento morale ed etico oltre che, naturalmente, per una radicale rivisitazione delle politiche economiche ed ecologiche che non possono essere delegate alla buona volontà o alla creatività dei singoli governi.

Da queste considerazioni e da sinistra continua il richiamo alla “questione morale” , la madre di tutti i cambiamenti.

Su questo tema e solo partendo da questo tema nei prossimi mesi si potranno trovare convergenze con il Partito Democratico se quest’ultimo, sganciato dalle sirene di un grande centro all’inseguimento di una novella enorme balena dorotea fondata su correnti e clienti, troverà il tempo di fare analisi di lungo respiro, proprio perché la deriva berlusconiana non sarà facile da sconfiggere.

Forse, nel più ristretto ambito lucano, già le elezioni provinciali della primavera 2009 potrebbero mostrarsi fucina adatta a preparare un futuro migliore.

Ma gli ultimi anni, con i loro scossoni, ci hanno così tanto sconvolti che predire il futuro si rivela arte fantastica e forse anche incosciente. Tuttavia, non tentare di leggere il futuro significherebbe abbandonarsi allo sconforto e pregare solo il fato.

Nel nostro piccolo, senza l’ausilio di aruspici interessati, ci impegniamo, con voce sommessa e passi felpati, una volta stabilite le imprescindibili strategie di fondo, a non gridare più: “dagli all’untore”.

Per scaricare il volantino in formato .pdf clicca qui.

Dvd C'era una volta Atella...

La Sinistra atellana, in occasione della festa della Sinistra di venerdì 29 e sabato 30 Agosto 2008, ha prodotto un Dvd con foto storiche(alcune risalenti all'inizio del secolo scorso addirittura!!), personaggi e atellani dei tempi passati, monumenti di una volta,ecc...
Il tutto montato a mò di film con un tappeto musicale emozionante.
Chiunque volesse richiedere una copia del Dvd può contattarci all'indirizzo mail: altratella@gmail.com.

Eccovi un assaggio del filmato:

venerdì, agosto 22, 2008

Venerdì 29 Agosto: LU CAFON’ R’ LA BASILICATA

Ad ATELLA nella prima sera della festa della Sinistra
VENERDI 29 AGOSTO ORE 21,30
IL GRUPPO 8
presenta:
LU CAFON’ R’ LA BASILICATA
Poco probabile storia di un cafone lucano
dalla nascita alla sua resurrezione

PERSONAGGI ED INTERPRETI:


Lillino Covella
Voce dialogante
Maria Carmela Caldararo
Cantante
Francesco Mastrorazio
Cantante
Gabriella Zaccagnino
Cantante
Domenico Dinella
Violinista
Raffaele Buongermino
Fisarmonicista
Pierangelo Lapadula
Tastierista
Rino Cammarota
Chitarrista
Arturo Covella
Bassista
Enrico Sacco
Batterista

Regia
Lillino Covella

Gerardo Nittolo Luci
Emanuele Colangelo Scenotecnico

Organizzazione
Salvatore Tucci - Michele Varlotta

Perchè noi rEsistiamo!



giovedì, agosto 21, 2008

29-30: 1^ festa della Sinistra

I preparativi per la due giorni di festa della Sinistra atellana fervono...Stiamo cercando di fissare il programma per le due serate e nei prossimi giorni sarà pubblicato.

Ricordiamo che chiunque(azienda o privato) volesse esporre i prodotti agricoli o d'allevamento all'interno del Mercato Contadino della festa è il benvenuto.
Tutti coloro che intendono aderire alla promozione della filiera corta e quindi alla promozione e vendita dei prodotti della zona possono contattarci via mail all'indirizzo: altratella@gmail.com o al numero di cellulare: 340.82.65.645 .

Inoltre abbiamo bisogno di una mano nell'allestimento della festa e nella gestione delle serate pertanto chiunque volesse fare il volenteroso volontario può contattarci agli stessi recapiti di cui sopra...

A presto...

sabato, agosto 02, 2008

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Il 9 Agosto ad Atella:AtellaOnLive'08

Ritorna, per il secondo anno consecutivo, l'AtellaOnLive, il festival delle band emergenti che si tiene ad Atella(Pz) il 9 Agosto prossimo.
Dopo la straordinaria riuscita e partecipazione di pubblico dell'edizione 2007, anche nel 2008 si riaccendono i riflettori sul palco dell'AtellaOnLive.
L'evento quest'anno cambia location, e si svolgerà nella suggestiva cornice dell'ex giardino Saraceno situato nel centro storico della città angioina.
Il programma prevede l'esibizione di band emergenti locali e non: i FIORI da Ascoli Satriano,CELESTIAL SHOCK e SETTE ROSE PIU' TARDI da Rionero in Vulture e per finire i NOBRAINO da Riccione.
Dopo le esibizioni live seguirà dj-set con disk jokey locali e musica da ballare fino a tarda notte.
L'iniziativa rientra nel ricco calendario dell'Estate atellana, estate che sarà animata da una serie di appuntamenti organizzati dalla Pro-Loco della piccola comunità situata alle falde del monte Vulture e dei laghi di Monticchio.
L'AtellaOnLive si propone come una“vetrina musicale” e nasce dall'intuizione di due cugini, Claudio e Ferdinando Coviello; la manifestazione si pone come obiettivo quello di far esibire i gruppi emergenti della zona e non, con l'intento di promuovere la musica underground e indipendente italiana al pubblico.
Quindi non perdetevi l'AtellaOnLive'08,il festival ad alto tasso emergente!:l'appuntamento è alle 21 del 9 Agosto presso l'ex giardino Saraceno ad Atella(Pz).