altratella.it, che fare?

Abbiamo lanciato l'hashtag #altratellachefare? per decidere insieme cosa può essere domani questo (non-) luogo e spazio. PARTECIPA ANCHE TU! Leggi tutto

La discarica di Atella nel disastro rifiuti lucano

Un'interessantissima video-inchiesta sui rifiuti e il loro smaltimento, analizzando la questione e i suoi sviluppi nell'area del Vulture. E in quest'area ricade anche la discarica di Atella di località Cafaro, discarica che rientra a pieno titolo nell'enorme business legato allo smaltimento dei rifiuti. Leggi tutto

AAA acque minerali lucane in svendita

Nell'anno 2012 la regione Basilicata ha introitato la ridicola cifra di 323.464 euro dai canoni per l'imbottigliamento delle acque minerali, se si applicasse un canone equo (come suggerito dagli autori della ricerca) di 10 euro/mc la nostra regione incasserebbe 9,2 milioni di euro. Leggi tutto

Il tuo voto ad un uomo così

"Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo poli­tico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insedia­to al posto di potere egli ti poteva ga­rantire una raccomandazione, la pro­mozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro.
Così facendo tu e milioni di altri cittadini italiani avete riempito i par­lamenti e le assemblee regionali e co­munali degli uomini peggiori, spiri­tualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla so­cietà.
Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima e maggiore colpa è tua".

Giuseppe Fava detto Pippo (1925 - 1984)

giovedì, maggio 31, 2012

Benzina, gli ultimi 2 centesimi

Hanno aumentato la benzina di due centesimi al litro per aiutare le vittime del terremoto e sei incazzato.
Hai ragione.
Hai ragione perché quei due centesimi al litro rappresentano solamente l’ultima delle innumerevoli prese per i fondelli che hai dovuto sopportare da qualche decennio a questa parte.
A partire dagli anni ‘50 i costruttori di automobili, complici il boom economico e il costo dei carburanti a buon mercato ti hanno fatto credere che l’automobile avrebbe garantito a tutti quanti la possibilità di spostarsi liberamente. Questi signori ti hanno raccontato che l’automobile sarebbe stato il mezzo di trasporto del futuro e che chiunque ne fosse rimasto sprovvisto sarebbe stato relegato ai margini della società.
E dopo che hanno contribuito allo smantellamento dei sistemi di trasporto pubblico e sponsorizzato la rovina di uno dei sistemi ferroviari più all’avanguardia al mondo sono finalmente riusciti a dimostrare che non esiste alternativa. Infatti essere “automunito” è diventata la condizione necessaria per poter lavorare. Cioè, devi avere la macchina per ottenere il lavoro che ti serve per pagare la macchina.
Hai pagato rate per anni tirando un po’ la cinghia. Ti sei anche detto che non la cambierai mai più, solo che poi la pubblicità, i film e gli amici ti hanno ripetuto fino allo sfinimento che ormai il tuo è un modello obsoleto, che è troppo piccolo e troppo poco performante, che meriti di più. A forza di sentirtelo dire hai iniziato a crederci anche tu che se non cambi la tua vecchia carretta non scoperai mai più.
Ma proprio quando hai iniziato a capire che con il nuovo bolide si scopa tanto quanto con la vecchia scatoletta e hai deciso che questa volta l’avresti usata fino a consumarne anche il telaio, dopo qualche anno hai cominciato a sentire il senso di colpa nei confronti dell’ambiente: il mercato offre modelli ecochic, ecosmart, ecofriendly e tu te ne vai ancora in giro con un’auto che non sai neanche quanto impatta in termine di grammi di CO2 per km percorso.
Ti piacerebbe cambiarla, se solo non fosse che il periodo non è dei migliori, ma per fortuna sono arrivati gli ecoincentivi che ti offrono l’opportunità di buttare via la tua automobile che funziona ancora e ancora bene per comprarne una nuova, una macchina “ecologica”. È a questo punto che inizi a non essere più tanto convinto di tutta la storia: dopo che per decenni, per realizzare promessa di una mobilità alla portata di tutti questi qui se ne sono fottuti allegramente del pianeta, adesso vengono a dire a te che devi essere rispettoso del pianeta. Hanno cementificato i fiumi, perforato le montagne, devastato valli, hanno costruito strade asfaltate in qualunque angolo del paese per farci scorrazzare le automobili e adesso dicono a te che devi essere amico dell’ambiente.
Loro fanno guerre a non finire per garantirsi un facile accesso al petrolio, espropriano la terra di popoli interi, finanziano regimi dittatoriali corrotti e irrispettosi dei diritti umani, avvelenano fiumi e distruggono foreste, se ne strafottono delle leggi internazionali, sversano in mare milioni di barili di petrolio e tutto solo per portare alla pompa una benzina a prezzi ridotti, alla portata di tutti. E poi si appellano al TUO buon cuore, al TUO senso di responsabilità nei confronti del pianeta, ti parlano della TUA responsabilità nella lotta ai cambiamenti climatici.
Chi sono “loro”? Basta dare un’occhiata sul web: 25 delle 100 più grandi multinazionali sono compagnie petrolifere, 10 sono banche, 10 sono produttori di automobili, 7 sono compagnie assicurative. Ecco chi sono “loro” e hanno creato una sinergia perfetta: le banche ti prestano i soldi che servono per comprarti un’auto che devi assicurare e che devi alimentare comprando e consumando petrolio.
E tu, mentre te ne stai lì, immobilizzato in mezzo al traffico, pensi al mese che rispetto allo stipendio è sempre più lungo e alle vacanze che non farai perché devi pagare il bollo, l’assicurazione, le gomme da neve, la manutenzione ordinaria e straordinaria e adesso anche la ricostruzione dell’Emilia.
È inutile negarlo, l’automobile è stata il sogno di milioni di italiani, un bellissimo sogno da cui adesso ci stiamo risvegliando in modo abbastanza traumatico. Occorre adesso una politica seria di revisione della mobilità per evitare che il sogno si trasformi in un incubo da cui rischiamo di non risvegliarci più.

di Paolo Pinzuti da il Fatto Quotidiano

mercoledì, maggio 23, 2012

Proiezione film "Diaz" e a seguire dibattito a Rionero il 24 Maggio

E’ stata “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale” aveva comunicato con sdegno Amnesty International. Un momento quello del G8 a Genova del 2001 nel quale la democrazia ha avuto una terribile sospensione nei propri diritti civili.  
In linea con tali considerazioni, l'Assessore alle politiche sociali della Provincia di Potenza, Paolo Pesacane, che da anni promuove la cultura della pace, della solidarietà e dei diritti umani (come l'iniziativa "percorsi umani"), in collaborazione con il CineClub Vittorio De Sica – BasilicataCinema di Rionero, ha inteso riaprire quella pagina, mediante la visione e il dibattito sul recente film che tanto fa discutere: DIAZ – Non pulire questo sangue, diretto da Daniele Vicari. Il film ha vinto, a febbraio, il Premio del Pubblico al Festival del Cinema di Berlino. Saranno presenti il regista Daniele Vicari, insieme all'on. Elettra Deiana (parlamentare ai tempi del G8 di Genova), ospiti a Rionero presso il Cinema Vorrasi, giovedì 24 maggio alle ore 20:00. Il sindaco di Rionero, Antonio Placido, introdurrà e prenderà parte al dibattito, insieme all’assessore Pesacane, e ad Armando Lostaglio, responsabile del “De Sica”, per l’approfondimento critico del film.
Daniele Vicari, dedito per vocazione ad un cinema di impegno civile, ricostruisce i nove interminabili minuti scatenati dalla polizia nell’inferno della scuola DIAZ di Genova durante il G8, in quel 21 luglio del 2001. La sua impeccabile regia si avvale di documenti e ricostruzioni giudiziarie. L’impegno civile di Vicari si delinea sull’onda lunga che fa di Elio Petri e di Francesco Rosi i cardini di un cinema, il nostro, ammirato e premiato nel mondo.
“Diaz” è uno squarcio di verità che allora non siamo stati capaci di cogliere” ha dichiarato Dario Argento, presente a Cannes in questi giorni col suo ultimo film.

Per Daniele Vicari è un ritorno in Basilicata, dopo aver il documentario “Il mio paese” del 2006, girato anche dalle nostre parti (trattando di “Aglianica”) e presentato alla Mostra di Venezia. La passione per questo genere si riverbera anche nelle sue prime produzioni di cortometraggi: “Il nuovo”, seguito poi da “Mari del Sud”, che tocca anche temi socio-ambientali. Nel 1997, collabora con Guido Chiesa, Davide Ferrario, Antonio Leotti, e Marco Simon Puccioni, nel documentario “Partigiani”, che racconta la lotta al nazismo e al fascismo della cittadina emiliana di Correggio (Reggio Emilia). Il genere documentaristico d'impegno socio-politico diventa per Vicari un filone dirigendo nel 1998 ben quattro corti: “Comunisti”, in cui descrive omicidi di sacerdoti cattolici per mano di partigiani comunisti nell'Italia dell'immediato dopoguerra; “Uomini e lupi”, ritratto sulla vita dei pastori del Gran Sasso, Bajram e Sesso, marmitte e videogames, un'acuta critica sulle passioni automobilistiche degli italiani. Nel 1999, dopo aver collaborato a “Non mi basta mai”, storia di cinque operai licenziati dalla FIAT nel 1980, dirigerà Morto che parla, dedicato all'attore pasoliniano Mario Cipriani, protagonista nel 1963 de “La ricotta” e presente anche in “Accattone”. Nel 2002, con “Velocità massima”, partecipa in concorso alla 59ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, e l'anno successivo vince il David di Donatello come miglior regista esordiente. Nel 2005, con “L'orizzonte degli eventi”, partecipa al Festival di Cannes nella sezione Semaine de la Critique. Nel 2007, con il documentario “Il mio paese”, riceve un secondo David di Donatello per il miglior documentario di lungometraggio. Nel 2012, con il film “Diaz - Don't Clean Up This Blood” vince ex aequo il Premio del pubblico al Festival di Berlino.

Chiara Lostaglio CineClub De Sica – BasilicataCinema

Dopo la proiezione del film incontro e dibattito con

Daniele VICARI | Regista

Alessandro MANTOVANI | Autore del libro "DIAZ processo alla polizia"

On. Elettra DEIANA | Parlamentare ai tempi del G8 di Genova

Antonio PLACIDO | Sindaco di Rionero in Vulture

Paolo PESACANE | Assessore alle Politiche Sociali Provincia di Potenza

Armando LOSTAGLIO | Cineclub "V. De Sica" - BasilicataCinema
Cinema Vorrasi – giovedì 24 maggio, ore 20:00